
Le pietraie si incontrano generalmente dalla media montagna in su, su coni
di detriti di frane più o meno antiche, sulle morene dei ghiacciai.
Possono essere formate da macigni di dimensioni molto varie, e presentare
difficoltà e pericolosità da nulle a moderate.
Pietraie facili da affrontare sono ad esempio quella tra il Pian di Verra
Inferiore e il Lago Blu, o quella tra i laghi Pinter e l'omonimo colle. Il
sentiero è chiaramente visibile e il terreno è abbastanza stabile.
Il lungo pendio su malferme lastre di pietra che precede la cresta finale
per il Quintino Sella è relativamente più impegnativo, il percorso
è tracciato poco e a tratti, e le pietre instabili costringono a una
maggiore attenzione, soprattutto quando la pendenza si fa più pronunciata.
La pietraia da attraversare per raggiungere il Petit Tournalin è formata
da massi più grandi, e richiede più agilità nel passare
da uno all'altro. Quando i massi sono più grossi il metodo più
veloce e meno faticoso per superarli è "galleggiare" sulla pietraia,
ovvero non continuare a salire e scendere dalle rocce, ma rimanere sopra
i macigni passando direttamente da uno all'altro. La cosa ovviamente va fatta
con la dovuta attenzione, e un certo "occhio" per i massi stabili e che garantiscono
la necessaria aderenza. Un paio di vere scarpe da montagna è senza
dubbio necessario a garantire un minimo di sicurezza. Va detto che un errore può anche costare caro.
Sotto la pioggia la pietraia lascia generalmente filtrare l'acqua e non si
formano pozzanghere fangose, ma i sassi potrebbero essere più scivolosi
e a volte più instabili.
La via da seguire generalmente è segnata con ometti di pietre impilate
e/o con segni di vernice sulle rocce; a volte non è segnata affatto
e bisogna inventarsela proseguendo nella direzione giusta.