Tratto 1: Colle Palasina m. 2669 - Punta Palasina m. 2762.
Sentiero: 3D.
Tempo di percorrenza: 25 - 35 minuti.
Difficoltà: sentiero senza particolari difficoltà. Un breve tratto su pietraia, salita (opzionale) alla vetta se prato.
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1. Partenza dal Colle Palasina verso la cresta. Si nota un segnavia dipinto su una roccia. |
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2. Il sentiero in cresta. |
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3. Dopo la gobba erbosa ci si avvicina in piano ad un grosso gendarme di roccia. |
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4. Aggiramento del gendarme. |
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5. Uscita dal tratto detritico. |
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6. Il sentiero alla base della parete del gendarme. |
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7. Superato il gendarme appare la vetta della Punta Palasina. |
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8. Risalita verso il pianoro a est della Punta Palasina. |
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9. Percorso su prato, in assenza di sentiero, verso la vetta. |
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10. La vetta della Punta Palasina. |
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Al Colle Palasina si trova un grosso ometto di pietre con diversi cartelli indicanti i sentieri che convergono sul valico dal Vallone di Mascognaz, dai Laghi Palasina, dal Corno Bussola e infine dal Corno Vitello, il tratto qui descritto.
Il sentiero per la Punta Palasina è quello che si dirige verso est, numerato 3D (attenzione perchè il 3D prosegue anche verso ovest), e inizia subito a salire verso una gobba erbosa (foto 1).
La traccia a terra è identificabile senza problemi, e così rimarrà per tutto il tratto.
Ci si porta dunque sulla cresta di questa gobba (foto 2), facendo un minimo di attenzione alla parete a nord, detritica e piuttosto ripida.
Superata questa prima salita si procede sulla cresta per un breve tratto pressochè pianeggiante verso un vicino gendarme roccioso (foto 3). Risalirlo presenta difficoltà decisamente alpinistiche, pertanto il sentiero lo aggira mantenendosi sul lato destro (lato Palasina), supera una piccola pietraia (foto 4) uscendone ben presto (foto 5);
l'aggiramento continua alla base della parete (foto 6) senza particolari variazioni di quota fino al superamento del gendarme.
Il sentiero si riavvicina poi al filo di cresta puntando verso il roccioso versante ovest della Punta Palasina (foto 7), scostandosene però subito per iniziare l'aggiramento della cima, anche questa volta sul versante sud.
Questo non presenta alcuna difficoltà tecniche, e con una leggera risalita (foto 8) si porta su un piccolo pianoro alla base della cresta est della Punta Palasina.
Da questo punto, volendo raggiungere la vetta, è sufficiente svoltare a sinistra e risalire l'erboso versante est (foto 9) fino alla sommità (5-8').
La cima è un comodo panettone di erba e rocce su cui è stato costruito un grosso ometto di pietre (foto 10).

Dalla cima della Punta Palasina, rovesci di pioggia sui Laghi di Estoul, dietro il Bieteron.
In basso a sinistra è visibile il rifugio Arp. |
Tratto 2: Punta Palasina - Laghi di Valfredda - Rifugio Arp.
Sentiero:3D, poi 5A/5B
Tempo di percorrenza: 50 - 70 minuti.
Difficoltà: alcuni tratti attrezzati con canaponi, corrimano e gradini metallici.
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11. Dalla base est della Punta Palasina si procede verso il Corno Vitello. |
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12. Si procede in cresta con chiare indicazioni e ometti, su erba e rocce. |
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13. Una discesa con rocce sistemate a formare una comoda scalinata. |
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14. Breve discesa con corrimano. |
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15. Discesa piů ripida con gradini metallici. |
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16. Alcuni tornanti sul pendio sud. Sullo sfondo si riconosce giŕ il sentiero 5A/5B che costeggia i Laghi di Valfredda. |
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17. Traverso quasi orizzontale e riunione con la lina di cresta. |
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18. Incontro con un risalto roccioso, con una breve cengia attrezzata. |
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19. Uscita dalla cengia attrezzata. |
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20. Un gradino da superare con un corrimano e un appiglio. |
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21. Fine del sentiero 3D e incontro con il 5A/5B. |
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22. Il Lago di Valfredda superiore. |
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23. Arrivo al Rifugio Arp. |
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Dalla Punta Palasina si scende verso est, seguendo per prima cosa la traccia su erba utilizzata per salire, andando ad intercettare il sottostante sentiero 3D.
Da qui è possibile tornare verso il Colle Palasina ripercorrendo al contrario il tratto 1, oppure procedere in direzione est fino all'intersezione con il sentiero 5A/5B che dal Rifugio Arp sale al Corno Vitello via Laghi di Valfredda (escursione descritta nell'itinerario 43 ) come descritto di seguito.
Sul piccolo pianoro a oriente della Punta Palasina non c'è una vera traccia a terra ma rocce con evidenti frecce gialle dipinte (foto 11).
Si segue dunque la comoda linea di cresta su erba e qualche sfasciume (foto 12), sempre seguendo le chiare indicazioni.
Si supera una breve scalinata (foto 13) avvicinandosi nel contempo a un intaglio nella cresta: questo verrà aggirato sul lato destro.
Si lascia dunque momentaneamente la cresta scendendo verso sud, prima con un corrimano metallico (foto 14), poi con alcuni gradini (foto 15), che precedono una breve serie di tornanti che permettono di perdere leggermente quota sul ripido pendio (foto 16).
Persa la quota necessaria a superare l'intaglio, si percorre un breve traverso (foto 17) che, comprendente alcuni metri di cammino su pietraia, permette di riunirsi con la cresta. Poco dopo si incontra però un risalto roccioso, che viene aggirato questa volta sul lato nord (foto 18) percorrendo una cengia attrezzata con un canapone (foto 19); dopo un altro breve tratto in cresta ci si sposta sul lato sud di pochi metri, risalendo infine un piccolo salto roccioso con l'aiuto di un corrimano e di un appiglio metallici (foto 20).
Questo passaggio pone fine ai tratti attrezzati.
Non rimane che percorrere la comoda cresta (erba e rocce piatte) fino all'intersezione con il sentiero 5A/5B (foto 21), dove finisce il sentiero 3D.
Qui è possibile procedere ancora in cresta verso il Corno Vitello (escursione 43 dalla foto 12 in avanti) e concatenare eventualmente innumerevoli altre cime e destinazioni (Gran Cima, M. Perrin, Lago Perrin, Laghi Pinter... e oltre) o scendere verso i sottostanti Laghi di Valfredda.
Il sentiero per i laghi è quello che, numerato 5A/5B, abbandona la cresta e scende a destra.
Si affrontano alcuni tornanti per smaltire la quota; il pendio, dapprima piuttosto ripido, diventa più dolce man mano che ci si avvicina al piano dei laghi (foto 22).
Entrambi i laghi, posti a quota leggermente differente, vengono costeggiati sulla sponda occidentale.
Superato quello inferiore appare il Rifugio Arp (foto 23), che viene infine raggiunto in pochi minuti di cammino.
Al rifugio si aprono diverse possibilità per continuare il cammino; questo può essere spezzato in due giorni facendo tappa appunto all'Arp, andando di fatto a comporre un mini-trekking.
È possibile scendere direttamente ad Estoul (60-90'), aggiungendo eventualmente la salita al Lago Litteran, seguendo la strada (escursione 11, tratto 4). In alternativa si può risalire ai Laghi di Valnera e da qui continuare verso il Colle di Valnera e la Punta Valfredda (itinerario 28), oppure verso il Colletto di Valnera, raggiungere la vicina Punta Valnera (escursione 26 in senso inverso) e tornare ad Estoul via Laghi di Estoul.
E ancora ci si può portare verso i Laghi di Palasina e scendere da qui ad Estoul, oppure raggiungere il Corno Bussola via Lago Lungo o ritoccando il Colle Palasina, dove questo itinerario ha avuto inizio. Dal valico si può naturalmente scendere nel Vallone di Mascognaz, e da qui a Champoluc. |