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CHAMPOLUC - CUNEAZ - LAGO PERRIN - CORNO VITELLO - LAGHI DI VALFREDDA - LAGHI PALASINA - COLLE PALASINA - MASCOGNAZ - CHAMPOLUC

EE
Questo percorso merita un'adeguata presentazione, perchè si tratta di un cammino lungo e in alcune parti anche pericoloso, con un notevole dislivello, uno sviluppo chilometrico non indifferente (oltre 18 km dal Crest a Mascognaz), diverse salite e discese anche ripide. Il sentiero presenta alcuni tratti di difficile individuazione, e richiede la capacità di sapersi orientare e sapersi inventare il percorso dove non c'è o non si vede.
Il punto più alto è il Corno Vitello (3056) che viene però raggiunto con l'inusuale itinerario dal vallone di Cuneaz via lago Perrin, attraverso un canale e una sorta di altopiano formati da terreno instabile e franoso; la cima viene poi lasciata per la "normale", recentemente ritracciata (e descritta nell'itinerario 43), che scende ai laghi di Valfredda. Da qui è possibile portarsi ad Estoul, oppure continuare il percorso verso i vicini Laghi Palasina, risalire al Colle Palasina e ridiscendere nella zona terminale del vallone di Mascognaz, percorrerlo per tutta la sua lunghezza fino al paese omonimo, e da qui tornare a Champoluc.
Attenzione: questo itinerario richiede circa 9 ore di cammino e di conseguenza chi decidesse di affrontarlo per intero dovrà essere responsabile della propria preparazione fisica; inoltre presenta lunghissime sezioni su pietraia assolutamente instabile, e pertanto è richiesta la capacità di saperla affrontare nel modo corretto (in caso contrario il tempo e la fatica richiesti possono aumentare considerevolmente).
Chi è preparato per questo quadruplo cambio di vallone lo troverà senza dubbio una splendida cavalcata a media quota tra la Val d'Ayas e quella di Gressoney; gli altri se ne tengano ben lontani.

Semplificazioni:

Tratto 0: Champoluc m. 1568 - Cuneaz m. 2057T

Sentiero: 13, poi 1.
Tempo di percorrenza
: 40 - 60 minuti.
Difficoltà: nessuna difficoltà, ma il primissimo tratto lungo la pista da sci è ripido.

1. Da Frantze verso Cuneaz.
2. Attraversamento di Cuneaz.

Questo primissimo tratto è stato numerato come 0 perchè può essere evitato utilizzando la telecabina Champoluc - Crest. Consideriamo comunque le due alternative.

A piedi: da Champoluc si risale la pista da sci per un tratto, e si devia poi nel bosco verso sinistra poco prima di un ponte della pista sul torrente. Si segue il facile sentiero 13 nel bosco e si sbuca in prossimità di Frantze. Da qui si evita di salire verso Crest e si prosegue invece sul n. 1 (foto 1), addentrandosi nel vallone fino al vicino abitato di Cuneaz (foto 2).

In funivia: dall'arrivo della telecabina si segue la strada sterrata che si addentra nel vallone, raggiungendo Cuneaz in pochi minuti di cammino.

Tratto 1: Crest - Cuneaz - Lago Perrin m. 2635E

Sentiero: 13.
Tempo di percorrenza: 100 - 150 minuti.
Difficoltà: nessuna vera difficoltà, si tratta comunque di un sentiero che presenta alcune salite piuttosto ripide e piccoli ruscelli da guadare.

3. Si guada il torrente.
Nota: la foto si riferisce all'agosto 2006, in cui il guado si presenta così in seguito ad alcuni eventi alluvionali di fine luglio.
Si attraversa l'abitato di Cuneaz, e si incontra poi un bivio, proseguendo a destra (a sinistra si finisce in un alpeggio). Poco dopo si incontra una seconda biforcazione, e questa volta è necessario seguire il sentiero a sinistra, segnato come 1, 11a e 13, che prosegue eventualmente fino ai laghi Pinter. Si attraversano due ruscelletti, di cui il secondo nei pressi di una piccola cascata.
Si giunge infine in una radura, dove bisogna seguire la diramazione del sentiero che scende verso il torrente Cuneaz, staccandosi dal sentiero dei Pinter, e prendendo il solo numero 13.
Si attraversa il torrente (foto 3), e il sentiero passa sul lato opposto del vallone. Subito prima del piccolo guado, però, fate attenzione perchè il sentiero è franato. È possibile seguirlo ugualmente (tenendosi con le mani all'erba e ai rami), ma è fatica inutile perchè ne è stata battuta una variante che passa qualche metro più a monte. Dopo il guado si costeggia l'alpe Plan Long, passando alla sua sinistra attraverso il pascolo (eventualmente a destra se fosse recintato), e si affronta un primo tratto ripido, che porta a superare la quota di 2400 metri.
Un breve tratto in piano (con sentiero poco visibile), poi un secondo tratto con forte pendenza, al termine del quale siamo a circa quota 2500, e una diramazione, di cui si segue il sentiero a destra (quello a sinistra porta ai Pinter).
Ancora una piccola pausa in piano, e infine l'ultimo tratto ripido, che termina infine ai 2635 metri del lago Perrin.
Tratto 2: Lago Perrin - Corno Vitello m. 3056.EE

Sentiero: non numerato, poi 5b.
Tempo di percorrenza: 100 - 150 minuti.
Difficoltà: tratto impegnativo; il canale è una lungha pietraia instabile, con poche tracce di sentiero. L'altopiano è tracciato con piccoli e poco visibili ometti sui massi. L'ultimissimo tratto prima della cima è comune alla salita da Estoul, ed è tracciato meglio ma ripido.

4. Il canale in cui si procede lasciandosi alle spalle il lago Perrin.
5. La pietraia nel canale.
6. Il canale in tutta la sua lunghezza, e in fondo il Perrin.
7. L'altopiano alla base del Vitello.
8. Il lago 2883.
9. Alcuni costoni rocciosi possono essere superati con piccole arrampicate.
10. Il percorso da seguire (in azzurro) per andare a intercettare il sentiero che proviene dai Valfredda (in giallo).
11. Salita ripida su pietraia sconnessa alla base del Corno Vitello.
12. Primo contatto con una freccia gialla del sentiero 5B, evidenziata in questa foto scattata poco prima di intercettarlo.
13. Il sentiero 5B...
14. ... e l'arrivo in vetta.
Questo tratto è senza dubbio il più impegnativo.
Si lascia il lago procedendo verso est, risalendo il canale (foto 4) che procede a sinistra della Punta Perrin. Il canale è stato sicuramente interessato recentemente da una o più frane; il sentiero è visibile sul fianco sinistro per pochissimi brevi tratti, e scompare nella pietraia. Il canale è apparentemente breve ma in realtà si sviluppa in lunghezza per più di un chilometro e supera un dislivello di oltre 200 metri. La pendenza non è elevatissima, ma i massi (anche quelli più grandi) che compongono la pietraia sono assolutamente instabili, ed è necessario fare grande attenzione ad ogni passo (foto 5).
In generale conviene tenersi sul fianco sinistro, rimanendo sull'erba quando possibile, e poi spostarsi a destra in fondo al canale.
Il lago Perrin è ormai lontano quando si arriva alla sommità del canale (foto 6) e ci si affaccia sull'altopiano (lo chiameremo così, anche se è in lieve pendenza) che costituisce la testata del vallone di Mascognaz, ed è contornato dalla cresta che fa da spartiacque con la valle di Gressoney.
L'altopiano (foto 7) ospita un piccolo lago il cui nome non è riportato sulle carte, e che pertanto qui chiameremo lago 2874, facendo ovviamente riferimento alla sua quota. Se abbiamo perso la sequenza degli ometti di pietre possiamo utilizzare il lago come riferimento; sfioriamo la sua sponda sud-est e proseguiamo poi in direzione della base di Corno Vitello.
L'altopiano è solcato da alcuni costoni rocciosi (foto 9), e può essere necessario superarli arrampicandocisi.
È consigliato seguire gli ometti di pietra, anche se l'operazione non è semplice perchè in molti casi sono davvero poco visibili, essendo oviamente costruiti con le stesse pietre che formano la pietraia; in ogni caso bisogna cercare di intercettare il sentiero 5b che proviene dai laghi di Valfredda. Questo passsa alla base del triangolo roccioso a sud del Corno Vitello, e poi sale a tornanti ripidi verso la cima; è evidenziato con una serie di pallini gialli nella foto 10, e proviene da destra. Il nostro percorso è in azzurro. Il punto di intersezione è oltre il bordo sinistro della foto, ma prima bisogna ancora affrontare alcuni tratti ripidi su pietraia (foto 11) seguendo se possibile gli ometti. A poche decine di metri dalla cima si intercetta finalmente il sentiero 5b, segnato sui sassi con frecce gialle (foto 12). Il 5b è abbastanza visibile, anche se richiede ancora il superamento di alcuni massi (foto 13); la cima si raggiunge seguendolo nella ripida serie di tornantini, che termina in prossimità della croce posta sulla vetta (foto 14).
Tratto 3: Corno Vitello m. 3056 - Laghi di Valfredda.EE

Sentiero5b.
Tempo di percorrenza: 60 - 90 minuti.
Difficoltà: il primo tratto è lo stesso seguito per salire, su terreno piuttosto instabile. Rimane poi su pietraia fino alla cresta sovrastante i laghi, verso cui scende ripido ma più sicuro.

15. Lasciamo la cima riprendendo il sentiero 5B. Nel cerchio è evidenziata la freccia che indica l'inizio del sentiero.
16. Il cammino su pietraia alla base del Vitello, in direzione della cresta dei Valfredda.
17. La cresta sovrastante i Valfredda.
18. I nuovi segnavia sulla cresta. Sullo sfondo a sinistra è visibile il lago Litteran.
19. La discesa dalla cresta verso i laghi di Valfredda.
20. Si costeggiano le sponde ovest dei laghi.
Lasciamo la cima (foto 15) segueno lo stesso sentiero 5b utilizzato per la salita, che ci porta alla base della vetta (vedi traccia azzurra della foto 10). In breve ci troviamo sulla pietraia che costeggia anche la base della piccola cima a sud del Vitello (foto 16). Il sentiero è stato recentemente migliorato, ma si tratta comunque di cercare gli ometti e i segnavia dipinti sulle rocce. Arrivando sulla cresta si incontrano i grandi segnavia impossibile da notare (foto 18), e si lascia la pietraia per un più comodo terreno erboso. Questo sentiero ora scende con larghi tornanti verso i laghi (foto 19), che costeggia lasciandoli sulla sinistra (foto 20).
Nota: dall'estate del 2013 un nuovo sentiero collega direttamente la cresta sovrastante i Laghi di Valfredda e il Colle Palasina. Il percorso può essere quindi ora accorciato evitando di scendere ai Laghi di Valfredda e ai Laghi Palasina, saltando da qui direttamente al tratto 5.
Tratto 4: Laghi di Valfredda - Colle Palasina m. 2669 E

Sentiero: 5a/5b, poi 5, 4, 14/2/105.
Tempo di percorrenza: 60 - 90 minuti.
Difficoltà: nessuna; si scende sulla sterrata lungo il comodo sentiero dei Valfredda, e si lascia la strada  per il frequentatissimo sentiero dei Palasina.

21. Il nuovo ponte sulla sponda est del lago Battaglia.
22. Il sentiero che costeggia il Battaglia e sfiora il Verde. Si nota il ponte della foto successiva.
23. Altro nuovo ponte sul canale tra il Battaglia e il Verde.
24. Ci si separa dal sentiero 4 e si sale a destra verso il Colle Palasina.
25. Il Lac du Couloir.
26. In vista della sommità del Colle Palasina.
Si continua a scendere dai laghi verso la sottostante strada sterrata che porta ai vicini alpeggi. Il nuovo sentiero raggiunge la strada più a ovest del precedente (che però è segnato su molte carte). Poco dopo si lascia la sterrata seguendo il facile sentiero 4 che sale al lago Battaglia, e lo raggiunge in corrispondenza dell'estremità orientale, dove nell'estate 2006 è stato costruito un nuovo ponte di pietre che sostituisce il precedente guado (foto 21). Lo si attraversa e si costeggia la sponda nord-est, fino ad un altro nuovo ponte (foto 23), che permette di oltrepassare il canale che separa il lago Battaglia dal lago Verde. Subito dopo ci si imbatte in un bivio; a sinistra inizia il sentiero che porta al Corno Bussola, mentre per il colle Palasina si segue il sentiero a destra (foto 24).
Anche questo sentiero (numerato 14, 105 o 2) è stato ultimamente reso più evidente. Poco dopo si sfiora il Lac du Couloir (foto 25) e si punta verso la sommità del colle (foto 26), che ci permette di affacciarci sul vallone di Mascognaz.

VARIANTE: dal Colle Palasina è possibile salire alla vicina, ma non semplicissima, Punta Palasina. Vedi escursione 27.
Tratto 5: Colle Palasina - Mascognaz - Champoluc m. 1568. E

Sentiero: 14/2/105.
Tempo di percorrenza: 120 - 150 minuti.
Difficoltà: prima parte con discesa a tornanti su semplice sentiero; strada sterrata fino a Mascognaz, poi sentiero nel bosco fino a Champoluc.

27. Discesa dal Colle Palasina.
28. Discesa dall'altopiano verso la sterrata.
29. Sulla sterrata verso Mascognaz.
30. Inizio della discesa da Mascognaz.
L'ultimo tratto porta dal Colle Palasina al punto di partenza, a Champoluc. Una volta giunti alla sommità del colle, si continua a seguire lo stesso sentiero, che con facili tornanti (foto 27) punta verso la testata del vallone di Mascognaz, caratterizzata da un piccolo altopiano attraversato da numerosi rigagnoli. Il sentiero porta a oltrepassare il nuovo ponte che scavalca il torrente che scende dal piano verso la sottostante valle (foto 28). Si raggiunge la sterrata e la si segue (svoltando a sinistra; a destra la strada finisce in un alpeggio) in direzione Mascognaz (foto 29), attraversando l'alpe Pra Sec (foto 29) con un leggero saliscendi.
La strada raggiunge Mascognaz leggermente a monte della frazione; per scendere a Champoluc si può continuare a seguire la stessa strada, che sbocca all'estremità sud del "Pratone" in zona Ponte Amponey, oppure seguire il sentiero nel bosco*.
Il sentiero si imbocca scendendo dalla strada alla piazzetta del paese, infilandosi poi tra i rascard e passando di fronte alla cappella. Poco dopo inizia il sentiero che scende verso valle accompagnato nel suo primissimo tratto da uno steccato di legno sul fianco sinistro. Si tratta di un classicissimo sentiero a tornantini in un bosco; velocemente si raggiunge il Mon Du Bier, che rappresenta grossomodo la metà della discesa, e in una decina di minuti o poco più ci si trova tra le villette alla base della cascata, si scende ancora e si raggiunge Champoluc nei pressi dell'AIAT.

* VARIANTE: da Mascognaz è possibile ritornare al Crest; il percorso è descritto nel tratto 3 dell'escursione 7.
TRACCIATO GPS
Tracciato GPS
L'immagine sopra riporta, completo di reticolo, il tracciato satellitare della mia salita sul Corno Vitello del 6/8/2006.
Il tracciato fino al Perrin è stato registrato in un giorno differente, e parte dall'arrivo dell'ovovia Champoluc - Crest, pertanto il tratto Champoluc - Cuneaz non è riportato, così come anche il tratto Mascognaz - Champoluc.
Cliccando sull'immagine è possibile scaricare il tracciato per GPS Trackmaker.

NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.

PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico 1
Tracciato altimetrico dall'arrivo dell'ovovia Champoluc - Crest alla cima del Corno Vitello via lago Perrin.
Profilo altimetrico 2
Tracciato della discesa dal Corno Vitello a Mascognaz via Colle Palasina.
Note meteorologiche:
Consiglio senza dubbio la scelta di una giornata con cielo sereno, non solo per beneficiare della posizione panoramica della vetta del Vitello, ma anche per evitare di affrontare le pericolose pietraie con terreno bagnato o quantomeno col rischio di pioggia.
Periodo consigliato:
Si tratta di una camminata a quota media, ma piuttosto lunga, pertanto in assetto estivo va affrontata quando le giornate sono sufficientemente lunghe e non c'è più neve in nessun punto del tracciato. Con attrezzatura adeguata potrebbe essere possibile, facendo estrema attenzione al rischio valanghe, effettuare il giro anche in inverno, accettando di partire all'alba e tornare dopo il tramonto, o con condizioni di innevamento sufficiente a nascondere e livellare con sicurezza le pietraie.
Attrezzatura:
Per affrontare questa escursione è per prima cosa assolutamente indispensabile un paio di scarpe da montagna, come ripeto in quasi tutte le descrizioni di itinerari. È necessaria una perfetta tenuta su ogni terreno, e le scarpe devono essere completamente impermeabili per superare i guadi che si presentano lungo il cammino.
Il resto dell'equipaggiamento è standard, con il consiglio di portare un bel pranzo nutriente e una protezione contro l'eventuale pioggia.
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