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TOLLEGNAZ - COLLE CHASTEN

EE
Quello di Chasten è il lungo vallone che si protrae in direzione est nel territorio di Challand St.-Anselme, racchiuso tra i più conosciuti e frequentati Valloni di Frudière (escursioni 18 e 31) a nord e di Dondeuil (escursione 33) a sud. Si tratta di una zona quasi del tutto dimenticata dal turismo, dall'escursionismo e in parte anche dalle attività agricole e pastorali; i numerosi alpeggi che vi si trovano sono in gran parte abbandonati, diroccati e in alcuni casi addirittura ridotti in macerie. La natura si è riimpossessata del terreno, offrendo così ai rari visitatori un'interessante occasione per visitare un luogo quasi selvaggio e solitario, con una strada che (per ora) si limita alla zona iniziale del vallone e alcuni sentieri quasi invisibili che toccando i diversi alpeggi si portano fino all'estremità orientale, dove una severa spaccatura tra le rocce, preceduta da un ampio cono detritico, è denominata Colle Chasten, e mette in comunicazione la Val d'Ayas con quella di Gressoney.
Inizialmente stretta, profondamente scavata dal torrente e ricoperta da fitti boschi, la valle - della lunghezza di circa 4 km - si apre poi a ventaglio nell'ampia conca terminale circondata da importanti cime come il Nery (itinerario alpinistico 5), le Becche Torchè (itinerario 39) , di Vlou (itinerario alpinistico 7), Mortens (itinerario 37) e Chavernie, il m. Voghel (itinerario alpinistico 7), il Soleron.
I sentieri della parte alta della valle sono quasi abbandonati, spesso con traccia a terra poco visibile se non inesistente, evidenziati solo da radi segni gialli sulle rocce e ometti di pietra a volte distanti tra loro e in estate immersi nell'erba alta (completamente assenti le note paline con i cartelli escursionistici e anche qualsiasi indicazione numerica sul sentiero); per contrasto alcuni punti riportano segnavia visibili e addirittura (brevi) tratti di sentiero lastricato, resti della vecchia mulattiera. La cartografia esistente al momento è imprecisa e assolutamente non aggiornata, con sentieri che in pratica non esistono più. L'itinerario è pertanto consigliato solo a camminatori allenati ed esperti, in grado di seguire vaghi accenni di traccia e in mancanza di questi di proseguire comunque "inventando" il percorso migliore tra prati, torrenti e pietraie.
Il Colle può essere raggiunto seguendo un percorso che si sdoppia nella lunga parte terminale: in questo itinerario si segue la traccia settentrionale (via Alpe Pera Piccolla) all'andata e quella meridionale (con passaggio dall'Alpe Merendioux Superiore) al ritorno, leggermente più breve. Dai pressi del Colle Chasten è anche possibile iniziare le salite verso il M. Nery (itinerario alpinistico 5), il Voghel e la Becca di Vlou via cresta est (itinerario alpinistico 7) nonchè la discesa nel Vallone di Stolen (che ospita a breve distanza dal Colle il bivacco Cravetto).
La partenza è a Tollegnaz, m. 1041, raggiungibile lasciando la SS. 506 della Val d'Ayas a sinistra nei pressi di Torrettaz provenendo dall'alta valle (attenzione ai cartelli visibili solo dal senso opposto), e a destra a Tilly salendo da Verres.
Tratto 1: Tollegnaz m. 1041 - Ruderi alpe La Sort inferiore m. 1941. E

Sentiero: 2.
Tempo di percorrenza: 90 - 120 minuti. 
Dislivello: 900 m.
Difficoltà
: nessuna. Buona parte su strada in parte addirittura lastricata, poi su facile sentiero.

1. Inizio della mulattiera.
2. La strada si inoltra nel vallone.
3. Il secondo ponte.
4. La mulattiera verso l'Alpe Grün.
5. Un edificio dell'Alpe Grün.
6. Bivio per Moulaz.
7. L'Alpe Seuc.
8. Il Colle Chasten da Seuc.
9. Superamento di un guado.
10. L'Alpe Pra Baluard, a quota 1721.
11. Sentiero quasi invisibile a terra, con un ometto e l'indicazione "Colle Chasten" dipinta su una roccia.
Questo primo tratto porta dall'abitato di Tollegnaz al punto in cui il sentiero per il Colle si biforca.
Il cammino inizia appunto Tollegnaz (dove è possibile fare scorta di acqua) sulla vecchia mulattiera (foto 1).
Questa si allontana dal paese verso est tra due steccati di legno, attraversa per un breve tratto il bosco e si unisce ben presto, svoltando a destra, alla strada sterrata. Poco dopo si incontra una palina (una delle poche presenti) recante indicazioni per tornare a Tollegnaz e per dirigersi a Moulaz, ma si continua a seguire la strada.
Questa descrive un semicerchio verso sud e inizia a inoltrarsi nella parte bassa del vallone di Chasten (foto 2). Si supera il bivio per l'Alpe Leuria, anche questo indicato da una palina, e si continua a seguire la strada, che serpeggia tra i boschi sulla destra orografica del torrente che qui scorre più in basso, profondamente incavato tra i ripidi versanti boscosi.
A quota 1280 circa, dopo aver incontrato una coppia di tornanti, si giunge a un primo ponte, che porta la strada sul versante opposto, e dopo un quarto d'ora di cammino si trova un altro ponte (foto 3), che riporta sul versante nord.
Qui finisce la strada; il percorso continua su mulattiera (foto 4) che sale ripida sul pendio precedentemente occupato da un boschetto spazzato via da una valanga nell'inverno 2008-2009; alcuni punti di questo tratto di mulattiera potrebbero essere bagnati.
In 10-15 minuti si arriva agli edifici dell'Alpe Grün (foto 5), a circa 1500 m., tra cui è posto un bivio (foto 6): a sinistra il sentiero 1b per Moulaz, a destra il 2. Si rimane naturalmente sul 2, lasciando l'alpe Grün e raggiungendo in pochi minuti l'Alpe Seuc (foto 7), m. 1565, formata anch'essa da alcune costruzioni separate. Qui è vivamente consigliato fare nuovamente scorta d'acqua, perchè non se ne troverà più. Da Seuc è già visibile il Colle Chasten, a 2,93 Km di distanza e quasi 1000 metri più in alto (foto 8).
Si lascia l'alpeggio rimanendo sul sentiero; questo si inoltra nel vallone in direzione est (nel tracciato GPS qui è riportato un ponte che porta all'Alpe Suoveni: questi non riguardano l'itinerario che si sta seguendo), rientra nel bosco e poi ne esce per attraversare due piccole pietraie e un guado (foto 9), per raggiungere poi l'Alpe Pra Baluard, a quota 1721 (foto 10).
Da qui il sentiero rientra nel boschetto e procede serpeggiando nel sottobosco, non sempre immediatamente visibile. Esce nuovamente all'aperto tra i pascoli, segnalato da ometti di pietra; si incontra anche la scritta "Colle Chasten" dipinta su una roccia (foto 11). Siamo nei pressi dei ruderi dell'Alpe Sort inferiore, dove è posto il bivio dove è possibile scegliere quale percorso seguire fino al Colle Chasten. Qui l'inizio del sentiero meridionale è, dall'estate del 2009, segnalato da un cartello in legno indicante l'Alpe Merendioux Superiore inchiodato su un albero, ma la salita qui descritta procederà su quello settentrionale. Il passaggio da Merendioux Superiore è previsto al ritorno, ma ovviamente può essere scelto il percorso che si preferisce.
Tratto 2: Ruderi Alpe Sort inferiore m. 1941 - Colle Chasten m. 2549. EE

Sentiero: 2.
Tempo di percorrenza: 120 - 150 minuti.
Difficoltà: il sentiero si fa sempre meno visibile fino a essere quasi inesistente. Si attraversano guadi e pietraie instabili.

12. Tra l'Alpe Sort inferiore e la superiore. In evidenza alcuni ometti.
13. Arrivo su mulattiera lastricata all'Alpe Sort superiore.
14. L'Alpe Sort superiore.
15. Dopo l'Alpe Sort Superiore si può immaginare il percorso che porterà al Colle Chasten.
16. Una freccia dipinta su una roccia.
17. L'Alpe Pera Piccolla. In lontananza l'Alpe Merendiou superiore.
18. La pietraia dopo l'alpeggio.
19. Uno dei pochi segni visibili; poco dopo č necessario salire verso sinistra.
20. Attraversamento dell'ultimo falsopiano tra prati...
21. ... e pietraie.
22. Ultimo avvicinamento al Colle Chasten.
23. Risalita del cono detritico.
24. Panorama a ovest dal colle.
Da ciò che resta dell'Alpe Sort inferiore si riprende il cammino in direzione est; la tappa successiva è l'Alpe Sort superiore, quota 1981, già visibile a poca distanza e leggermente più in alto in direzione nord est. Anche qui la traccia a terra è quasi inesistente, ma gli ometti di pietra, evidenziati nella foto 12, indicano abbastanza chiaramente il percorso, che descrive un semicerchio nella conca, svoltando a sinistra sul pendio finale prima di La Sort superiore, preceduta da un breve tratto lastricato (foto 13). Anche questo alpeggio (foto 14) versa decisamente in cattive condizioni.
Lasciata la costruzione alle spalle si prosegue in direzione est. Nella foto 15 è visibile, oltre a uno degli ometti in pietra (che da qui si fanno più radi e difficili da individuare) la traccia approssimata del percorso fino al Colle Chasten (per uno sviluppo superiore ai 3,5 Km).
Dopo aver percorso un tratto di circa 200 m. verso est e aver superato un torrente, si ricomincia a guadagnare quota in direzione nord tra i radi alberi, seguendo tracce a volte abbastanza visibili (nella foto 16 un tratto con una freccia gialla dipinta recentemente su una roccia), o disegnando il percorso verso l'alto quando non esistono indicazioni (l'importante è continuare a salire).
Si giunge così al soleggiato pianoro che ospita i resti dell'Alpe Pera Piccolla (foto 17), a quota 2244 (su alcune carte indicata "Péra Piquollaz"). Da qui è possibile osservare, oltre alle cime che circondano l'ampia conca terminale del Vallone di Chasten, la posizione dell'Alpe Merendiou superiore, che si incontrerà al ritorno. È riconoscibile anche parte del tracciato del sentiero 2b.
Il cammino prosegue in direzione sud-est; con un tratto lastricato si supera una pietraia (foto 18) e si procede grossomodo in direzione del Colle Chasten tra radi ometti (foto 19), finchè ci si trova nei pressi di un fitto ginepraio: qui bisogna svoltare a sinistra e risalire il ripido pendio  in direzione nord est, tra erba e massi.
Superato questo nuovo salto ci si ritrova a circa 2400 m. nell'ampia conca che precede il cono detritico culminante al Colle Chasten; nel caso non si ritrovasse la serie di ometti si procede comunque puntando verso il colle, in direzione sud est e poi est, su ampi prati (foto 20) costellati da grandi rocce e intervallati da pietraie (foto 21). Da questa zona parte la via normale al m. Nery (itinerario alpinistico 4).
Ci si trova così nei pressi del cono detritico finale (foto 22). Questo può essere attaccato provenendo da nord est a metà altezza, appena sotto la bastionata rocciosa che chiude il vallone a nord del colle. La pietraia è composta da grandi rocce assolutamente instabili; esistono alcuni segni di vernice gialla ma il terreno non è in alcun modo preparato, ed è necessario fare grande attenzione ad ogni passo (foto 23). In pochi minuti si raggiunge la sommità del colle, da cui, a dispetto della quota non particolarmente elevata (2549), è possibile godere di un panorama che si spinge ad ovest fino al Bianco, e a est addirittura alla pianura lombardo-piemontese.

Panoramica a est dal Colle Chasten.
Dal Colle Chasten è possibile scendere sul versante gressonare fino ad Issime oppure fermarsi al più vicino (già visibile dal valico) bivacco Cravetto, comodo punto d'appoggio per la salita al Nery.
Tratto 3: Colle Chasten m. 1549 - Ruderi Alpe Sort inferiore m. 1941 - Tollegnaz m. 1041. EE

Sentiero: 2b, poi 2.
Tempo di percorrenza: 175 - 200 minuti.
Difficoltà: il cono detritico sotto il colle è molto instabile. Il resto è su normale sentiero, seppur non sempre visibilissimo.

25. Traverso verso l'Alpe Merendiou superiore.
26. Il percorso visto dall'Alpe Pera Piccolla.
27. L'Alpe Merendiou superiore.
28. Il sentiero di ritorno all'Alpe Sort inferiore.
La discesa può naturalmente avvenire lungo lo stesso percorso utilizzato per salire o in alternativa, per una migliore conoscenza del Vallone di Chasten, lungo il percorso sul versante opposto.
Per prima cosa si ridiscende il cono detritico a ovest del colle, seguendo bene o male lo stesso percorso della salita; si devia poi verso sud, ad intercettare una serie di ometti che descrivono un percorso comunque abbastanza visibile anche a terra. Questo si allontana dalla traccia proveniente dall'Alpe Pera Piccolla, perdendo quota molto dolcemente e affrontando un paio di piccoli saliscendi, procedendo in direzione ovest-sud-ovest (foto 25) tra rocce e ginepri. La traccia è visibile dall'esterno riprendendo la foto 17 ed evidenziando il sentiero (foto 26).
A circa 50' dal colle si raggiunge così finalmente l'Alpe Merendiou superiore (foto 27), o Tramail de Merendiou (tramail= ultimo alpeggio). Questa, posta alla base del ripido versante nord della Becca Mortens (itinerario 37), è una delle poche ancora utilizzate; qui è possibile anche trovare acqua corrente. L'alpe è composta da 4 costruzioni in pietra, e nelle sue vicinanze è posto un piccolo bivacco di colore verde, di dimensioni analoghe al Città di Mariano, utilizzato dalla Forestale.
Dall'alpeggio si riprende il cammino seguendo un percorso che scende in direzione nord tra i ginepri segnalato con ometti ma generalmente visibile anche a terra (foto 28) .
In circa 30' si raggiunge nuovamente il rudere dell'Alpe Sort inferiore, dove si svolta a sinistra riprendendo il sentiero utilizzato per la salita. In circa 20' si ritorna all'Alpe Pra Baluard e da qui via Alpe Seuc e Grün ci si riporta all'inizio della strada sterrata/lastricata, che conduce direttamente a Tollegnaz.
TRACCIATO GPS
Tracciato GPS
L'immagine sopra riporta il doppio tracciato relativo al percorso da Tollegnaz al Colle Chasten: in rosso la salita, in verde la discesa. È evidente come lo sviluppo chilometrico sia degno di nota. Il tracciato potrebbe essere impreciso nel tratto tra l'Alpe Sort superiore e l'Alpe Pera Piccolla, là dove seguire la serie di ometti è molto difficile.

Cliccare sull'immagine per scaricare il tracciato per Google Earth e GPS Trackmaker e in formato .GPX.

NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.

PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico 1
Profilo altimetrico della salita da Tollegnaz al Colle Chasten via Alpe Pera Piccolla. Apparentemente la pendenza è quasi costante, perchè in realtà i tratti più ripidi sono stati superati con dei tornantini.
Profilo altimetrico 2
Discesa dal Colle Chasten a Tollegnaz via Alpe Merendiou superiore. È evidente il tratto quasi pianeggiante con qualche leggera salita prima di questa, e la decisa discesa dopo.
Note meteorologiche:
Uno dei segni distintivi dell'imminente peggioramento del tempo in Val d'Ayas è una nuvola sulle Becche, e il Vallone di Chasten è immediatamente sotto queste. Evidente dunque come un segnale del genere sconsigli la salita, che richiede parecchie ore di cammino senza possibilità di ricovero. Si consiglia dunque una buona giornata con aria stabile, preferibilmente senza vento da sud.
Periodo consigliato:
Una parte del percorso è probabilmente percorribile anche con neve grazie alla strada, e la boscosa bassa valle non dovrebbe essere eccessivamente esposta al rischio valanghe. Sicuramente sconsigliati, se innevati, i ripidi pendii che circondano la conca terminale. Essenzialmente, mi sento di consigliare la salita al Colle Chasten quando questo è sgombro da neve.
Attrezzatura:
Nessuna attrezzatura particolare se non il solito paio di scarponi con suola ben scolpita e perfettamente impermeabili.
Inserisci qui le tue esperienze relative a questo itinerario!

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Commenti già inseriti (2):
2. MS 19/08/2014, 20.36.07
Utente non registrato
Valutazione:
Una valle da proteggere e valorizzare, ottima zona per lunghi trekking (sono in progetto punti di appoggio poco lontani), sono da sistemare i sentieri (la segnaletica è un po' carente), sono luoghi ancora intatti in VdA. E' inserita nel censimento dei luoghi del cuore Fondo Ambiente Italiano, votatela http://iluoghidelcuore.it/luoghi/aosta/challand-saint-anselme/vallone-di-chasten/81362
1. Stefano82 02/08/2014, 21.42.44
Utente non registrato
Valutazione:
Vallone selvaggio con suggestivi panorami ravvicinati sulle Dame di Challant e i loro ghiacciai. Sentiero evidente solo fino ai primi alpeggi, poi si perde completamente e bisogna inventarsi una traccia. La segnaletica è mal posizionata (si vede a tratti solo in discesa). Il dislivello da coprire è notevole, gita consigliata a chi ha un GPS e ottimo allenamento!!! :)
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