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CASTORE - Traversata da ovest ad est

Oltre alla salita sulla via "normale", ovvero dal rifugio Quintino Sella alla vetta attraverso la nota cresta est, il Castore offre la possibilità di effettuare una spettacolare traversata, tanto da est a ovest quanto da ovest ad est; in quest'ultimo caso (preferibile e qui considerato) il punto d'appoggio utilizzato per il pernottamento è il rifugio Guide di Ayas, a quota 3420, raggiungibile da St.-Jacques seguendo l'itinerario escursionistico 13 fino al rifugio Mezzalama e poi il percorso alpinistico 1.
La traversata del Castore è parte del percorso del Trofeo Mezzalama, famosa gara di scialpinismo a squadre, e la vetta ne è il punto più elevato.
La salita su questo itinerario è considerata giustamente più impegnativa e pericolosa della normale sulla cresta est; il dislivello da superare è di poco superiore a causa della quota del rifugio, leggermente più bassa di quella del Sella, ma le maggiori difficoltà derivano soprattutto dal ripido pendio del versante ovest del Castore, che va risalito con una serie di tornanti, e dagli ultimi 15-20 metri tra la crepaccia terminale e la breve cresta che condurrà in cima (foto a sinistra), caratterizzati da una pendenza tra i 45 e i 50°, e che pertanto vanno affrontati in modo piuttosto energico facendo affidamento soprattutto sulla piccozza, che in questo breve tratto si rivela estremamente utile per la progressione e non solo come attrezzo d'emergenza, ferma restando la necessità di una preparazione adeguata alle manovre di autoarresto, evenienza da non trascurare su un pendio come quello che va superato.
Sono altresì presenti aree che potrebbero presentare crepacci di varie dimensioni, soprattutto tra il rifugio e il Colle di Verra.
La discesa e il ritorno a valle avvengono poi via rifugio Quintino Sella (itinerario 17).
Va da sè che per affrontare questo itinerario siano indispensabili l'adattamento alla quota e un'adeguata preparazione tecnica, psicologica (abitudine al vuoto ecc.) e atletica. Per i non espertissimi si consiglia di affidarsi a una guida.
Nota: questo itinerario è stato fotografato e tracciato con GPS il 21 agosto 2008, con ghiacciaio e creste in ottime condizioni. Come per tutti i percorsi su ghiacciaio, anche questo può variare considerevolmente in funzione delle condizioni del ghiacciaio stesso, dell'innevamento e della situazione dei crepacci, pertanto le immagini e il traccato satellitare sono forniti a scopo esclusivamente illustrativo.
Salita: rifugio Guide di Ayas m. 3420 - Castore m. 4221.

Tipo di percorso:ghiacciaio e cresta nevosa.
Tempo di percorrenza: 3 - 4h.
Difficoltà: crepacci, pendio a 50°, crepaccia terminale, cresta.

1. Verso il Colle di Verra.
2. Passaggio a sinistra dei seracchi.
3. Gli stessi seracchi visti da più in alto.
4. Situazione delle tracce sul Grande Ghiacciaio di Verra (8/08).
5. Salita su pendio non ripido.
6. Pendenza in aumento.
7. Avvicinamento alla cresta.
8. Superamento della crepaccia terminale.
9. Ultimi metri di salita prima della cresta.
10. La cresta e la vetta del Castore.
È oopportuno che la partenza dal rifugio Guide d'Ayas non sia ritardata eccessivamente per evitare di trovarsi sul ripido pendio ovest del Castore con temperature troppo alte.
Lasciato dunque il rifugio all'alba si risale il Grande Ghiacciaio di Verra in direzione del Colle di Verra o Zwillingsjoch (foto 1): è l'avvallamento ben visibile tra il Polluce e il Castore.
Questo tratto di percorso è molto conosciuto e frequentato (costituisce anche l'avvicinamento alla base del Polluce), pertanto soprattutto durante l'estate è molto probabile trovare evidentissime tracce di passaggio.
Facendo grandissima attenzione nel superare il primo dosso, dove sono presenti crepacci che potrebbero essere nascosti, si rimane a sinistra dei seracchi che precipitano sul sottostante Piccolo Ghiacciaio di Verra (foto 2 e 3).
Si superano altri due dossi portandosi così tra il Polluce e il Castore (il vero Colle di Verra è più avanti, ma non lo si raggiunge).
Da questa zona, a quota 3800 metri circa, si stacca verso sinistra la traccia che porta al Polluce. Le numerose tracce presenti in zona (da e verso il Plateau Rosa, il bivacco Rossi e Volante, il Polluce, la Roccia Nera, i Breithorn ecc. ecc.) sono meglio osservabili da più in alto (foto 4).
Giunti alla base ovest del Castore si può meglio osservare tutto ciò che rimane della salita (foto 5).
Si inizia dunque la risalita con larghi tornanti; l'inclinazione del pendio all'inizio non è particolarmente pronunciata (foto 5) ma si fa via via più impegnativa (foto 6) man mano che ci si avvicina alla crepaccia terminale (foto 7).
Il punto in cui la traccia raggiunge la cresta è ovviamente variabile in funzione delle condizioni del ghiacciaio; spesso - come si può vedere nelle foto di questa pagina - la traccia scavalca la crepaccia terminale e poi punta verticalmente alla sovrastante cresta; nel caso la crepaccia non fosse superabile l'attacco della cresta potrebbe essere più a sinistra o più a destra.
Nella foto 7 è visibile il punto in cui si spuntava in cresta nel giorno in cui è stato realizzato il set di foto di questa pagina; si tratta di un intaglio nella piccola cornice della cresta sommitale.
In una situazione come questa si supera la crepaccia terminale (foto 8) e si risalgono gli ultimi 15-20 metri di pendio in linea retta verso la cresta; questo è il punto più impegnativo dell'intera traversata. La pendenza può sfiorare i 50° (foto 9); è consigliato il corretto uso della piccozza (eventualmente di due piccozze), ed è ovviamente indispensabile fare grande attenzione a non scivolare.
In caso di ghiacciaio in condizioni peggiori, può risultare addirittura impossibile raggiungere la cresta nord-ovest a causa di una terminale troppo grande, ed è allora necessario utilizzare la cresta di sud-est.
Una volta in cresta si svolta verso destra (a sinistra se è la cresta sud-est) in direzione della vetta del Castore; la lunghezza in pianta di questa cresta è di circa 90 metri (ma può variare ovviamente a seconda del punto in cui la si raggiunge). La pendenza non è eccessiva, e in pochi minuti si raggiunge finalmente la cima del Castore, a 4221 metri di quota (foto 11).

11. L'arrivo in vetta.
Discesa: Castore m. 4221 - rifugio Quintino Sella m. 3585.

Tipo di percorso:cresta nevosa e ghiacciaio.
Tempo di percorrenza: 90' - 120'.
Difficoltà: cresta, possibile crepaccia terminale, crepacci.

12. La cresta sud-est del Castore.
13. Discesa al Colle Felik.
14. Ritorno sul Ghiacciaio del Felik.
15. Arrivo al rifugio Quintino Sella.
A meno di non voler scendere nuovamente ad ovest, per concludere la traversata si affronta il ritorno sulla conosciuta cresta di sud-est (foto 12), che rappresenta anche la via normale di salita per il Castore (itinerario alpinistico 3). Fino al Colle Felik si tratta di un percorso sostanzialmente in lieve discesa, con alcuni brevissimi tratti in salita, praticamente tutto sul filo di cresta, che a seconda delle condizioni può essere più o meno affilata. Trattandosi della via normale di un 4000 estremamente conosciuto, durante la stagione estiva è generalmente presente un'evidente traccia.
Lasciata dunque la cima si prosegue su questa cresta, con la necessaria attenzione a non cadere su uno dei due versanti. Si segue la traccia senza uscirne se questa è visibile; in caso contrario va ricordato che la presenza di pericolose cornici è estremamente probabile.
In circa 30' si giunge alla fine della cresta, da cui si scende su pendio nevoso (foto 13) al sottostante Colle Felik. Qui inizia anche il percorso verso il Lyskamm occidentale.
Per scendere verso il Quintino Sella si attraversa l'ampio avvallamento del colle rimanendo paralleli (ma a distanza di sicurezza) dal bordo sud affrontando una breve dolce risalita sul panettone nevoso che chiude ad est il colle; da qui si scende verso destra sulla breve cresta (foto 14), rimanendo sul filo o leggermente a destra a seconda della traccia eventualmente presenti e delle condizioni. Poco più in basso si lascia la cresta per scendere con tornanti - e in alcuni casi anche direttamente - sul Ghiacciaio del Felik.
Il resto del percorso fino al rifugio Quintino Sella è in piano o in debole pendenza; si supera ad est la Punta Perazzi con la dovuta attenzione alla probabilissima presenza di crepacci, raggiungendo infine la lingua terminale che conduce al rifugio (foto 15).
Dal rifugio si torna poi al Colle Bettaforca come descritto nell'itinerario 17, e da qui a St.-Jacques (seguendo la strada fino a Resy e poi il sentiero 9 fino a valle) o a Stafal con la seggiovia.
TRACCIATO SATELLITARE
L'immagine a sinistra riporta, completo di reticolo WGS84, il percorso completo della traversata del Castore dal rifugio Guide di Ayas al Quintino Sella.
Sono riportati i confini di stato e le isoipse a 50 m.

ATTENZIONE: trattandosi di percorso interamente su ghiacciaio, la traccia a terra può variare anche considerevolmente in funzione dello spostamento del ghiacciaio stesso e della presenza e posizione dei crepacci. Il tracciato GPS va pertanto considerato assolutamente indicativo.

NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho seguito il percorso, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.

PROFILO ALTIMETRICO
Il profilo altimetrico della salita sul versante ovest del Castore. Dopo una salita piuttosto dolce e un breve tratto quasi in piano, la salita verso la cresta sommitale si fa gradualmente maggiore.
I rilevamenti satellitari nell'ultimo tratto sono stati inaffidabili a causa della vicinanza della parete.
Note meteorologiche:
È vivamente consigliata una giornata di cielo sereno o con top delle nubi inferiori ai 3500 metri.
Periodo consigliato:
Durante il periodo di apertura del rifugio Guide di Ayas è possibile usufruire dei suoi servizi; al di fuori rimane comunque il locale invernale, utilizzabile come bivacco con la necessaria attrezzatura supplementare. La salita al Castore è consigliata quando le condizioni del ghiacciaio sono ideali, pertanto sarà opportuno informarsi in proposito.
Attrezzatura:
Tutta la necessaria attrezzatura alpinistica: imbrago, corda, piccozza, cordini, moschettoni, chiodi da ghiaccio, abbigliamento tecnico da alpinismo.
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