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PETIT TOURNALIN - GRAND TOURNALIN via pietraia

EE+/F
Il Grand Tournalin è la cima più elevata tra tutte quelle che circondano a est e a ovest la Val d'Ayas; questo ne fa una meta molto interessante
La vetta è formata in realtà da due cime: la nord, di 3379 metri, è effettivamente il punto più alto, ma comprende difficoltà nettamente alpinistiche (calata in doppia dalla sud e passaggi di III); la sud, di pochi metri più bassa (3370), può essere raggiunta in condizioni escursionistiche (nonostante comprenda punti esposti e un tratto attrezzato con corda fissa). L'itinerario qui descritto si ferma pertanto alla cima sud; per raggiungere la cima nord si può seguire l'itinerario alpinistico 12.
Il percorso per raggiungere il Grand Tournalin parte normalmente da Cheneil, in Valtournenche; in questa pagina viene descritta invece la traversata dal Petit (raggiungibile con l'itinerario 35) al Grand, che si unisce comunque al sentiero 24 della Valtournenche.
La camminata è consigliata a buoni camminatori (il rientro in Val d'Ayas prevede obbligatoriamente la risalita fin quasi alla cima del Petit Tournalin), resisternza alla quota, assenza di vertigini e paura del vuoto a causa di alcuni passaggi un po' esposti.
È bene precisare che questo percorso può essere anche classificato F, quindi alpinistico; è stato fatto rientrare tra gli escursionistici grazie alla corda fissa che abbassa leggermente la difficoltà globale, e va assimilato a quelli per il Testa Grigia e il rifugio Quintino Sella. A differenza di questi, completamente tracciati, il grado di difficoltà è stato indicato come EE+ per via del versante nord del Petit Tournalin, del tutto privo di segni e indicazioni.
La probabile presenza di un nevaio a ovest del Colle Tournalin può innalzare leggermente la difficoltà e richiedere almeno l'uso dei ramponi nel caso fosse ghiacciato e troppo esteso per essere aggirato. In una situazione simile potrebbe tuttavia essere possibile effettuare la traversata in cresta descritta nella variante 35c.
Andata: Petit Tournalin m. 3207 - Grand Tournalin m. 3370.

Sentiero: non segnato, poi 24.
Tempo di percorrenza: 50 - 90 minuti.
Difficoltà: sentiero inesistente e su terreno instabilissimo per tutta la discesa dal Petit al Colle Tournalin. Ripida salita su rocce, alcuni punti esposti, un tratto con corda fissa.

1. La discesa dal Petit Tournalin verso nord (foto scattata durante la salita al Grand Tournalin). In evidenza i nomi delle principali cime.
2. La pietraia a nord del Petit Tournalin.
3. Due stambecchi e il sentiero proveniente da Cheneil (andrà intercettato più in alto).
4. L'incontro con il sentiero da Cheneil (in rosso).
5. Risalita sulle rocce.
6. Il sentiero 24.
7. Inizio della corda fissa.
8. La cresta attrezzata dall'alto.
9. Fine della corda fissa.
10. Salita verso la cima.
11. In vista della croce di vetta.
12. La cima sud del Grand Tournalin. In evidenza anche la cima nord con il suo ometto di pietre. Sullo sfondo il Polluce e i Lyskamm.
Per effettuare la traversata dal Petit al Grand Tournalin è necessario per prima cosa scendere dal Petit fino ad incontrare il sentiero 24 che sale da Cheneil.
Nota: in alternativa è possibile percorrere la cresta rocciosa che divide le due cime e costituisce il Colle Tournalin, con un percorso parzialmente in lieve esposizione segnato da ometti e passaggi ricorrenti di I con uno di II-. Questo percorso alternativo è descritto nella variante 35c.
Si lascia dunque la cima percorrendo alcune decine di metri in direzione ovest pressappoco lungo lo stesso percorso seguito per salire; al momento in cui questo svolta a sud per scendere verso il Col di Nana si procede invece verso nord, iniziando la discesa sul versante nord del Petit Tournalin che viene illustrata nella foto 1.
Non esiste alcuna traccia su questo versante, nè sono presenti ometti di pietre o segni di vernice sulle rocce. Bisogna fare una grande attenzione alle rocce su cui si appoggiano i piedi (foto 2) perchè la pietraia è estremamente instabile e anche le rocce più grandi spesso si muovono. In linea generale conviene scendere a tornantini identificando passo dopo passo i punti più sicuri. Inoltre è possibile e probabile trovare nevai residui anche in estate inoltrata; a seconda della temperatura la neve può essere ghiacciata, nel qual caso - considerata anche la pendenza della conca - è caldamente consigliato l'uso dei ramponi.
Non esistendo un percorso fisso da seguire, è bene evitare di puntare alla sommità del Colle Tournalin, che è una sottile lama quasi verticale da entrambi i lati ed è più facilmente raggiungibile (e utilizzabile per collegare le due cime) seguendo la variante 35c; scopo di questa parte di percorso è andare a intercettare il sentiero che sale da Cheneil. Questo è solitamente visibile nel lungo tratto sulla pietraia sud-ovest del Grand Tournalin (foto 3), ma non è necessario scendere molto: il punto in cui raggiungerlo va ricercato più avanti, quando questo ha già iniziato la risalita sulle rocce grigie che compongono la parte bassa della cima ed è difficilmente individuabile da lontano (foto 4).
Una volta attraversata la conca a ovest del Colle si risale per alcuni metri sulle rocce (foto 5); presto ci si trova finalmente sulla traccia del sentiero. Questo risale piuttosto ripido e con diversi tornantini in direzione della cima, mantenendosi generalmente staccato dalla cresta; la traccia a terra è quasi sempre visibile (foto 6) e in alcuni punti può essere necessario aiutarsi con le mani.
Come si è già detto, il Grand Tournalin è formato da rocce grigie nella parte bassa e da rocce rosse per il resto del versante sud; nel punto in cui queste si incontrano si è formato un canalino di alcuni metri, ed è qui (foto 7) il tratto attrezzato con la corda fissa - un cavo in acciaio rivestito - conosciuto con il nome di mauvais pas. Questa è stata posta più che altro a protezione di un passaggio in cresta piuttosto esposto (foto 8), e alpinisticamente sarebbe possibile anche farne a meno. È soprattutto questione di esperienza: passaggio sconsigliato ai newbies, può essere una formalità per camminatori più esperti ed alpinisti.
Nota estate 2015: la roccia su cui è ancorato il terminale a monte della corda è rotolata nell'intaglio, per cui gli ultimissimi metri non sono più attrezzati.
La corda termina subito dopo l'attraversamento della "finestra" a V formata dalle due diverse tipologie di roccia (foto 9), e il sentiero - dopo alcuni ripidi metri particolarmente friabili - riprende il suo normale andamento a tornantini su roccette, passando a volte in punti lievemente esposti (foto 10). Ma la cima è ormai vicina, e in breve si giunge in vista della croce posta in prossimità di essa (foto 11).
La sommità è una cresta lunga alcune decine di metri, con punti sufficientemente larghi da poter ospitare diverse persone ed altri più stretti e con pareti praticamente verticali (foto 13). È possibile percorrerla tutta fino a giungere al ciglio del baratro che la separa dalla cima nord: questa, di soli 9 metri più alta, è accessibile solo con itinerari alpinistici (la traversata, con difficoltà PD - roccia III grado -, dalla cima sud alla cima nord è descritta nell'itinerario alpinistico 12). Anche dalla sud, comunque, il panorama su Cervino, Grandes Murailles, Rosa e quasi tutta la Valle d'Aosta vale pienamente la salita.

13. La cima del Grand Tournalin vista dall'estremità nord.
Ritorno: Grand Tournalin m. 3370 - Petit Tournalin m. 3207.

Sentiero: 24, poi non segnato.
Tempo di percorrenza: 50 -80 minuti.
Difficoltà: Come per la salita.

14. Discesa verso il Colle Tournalin.
15. Nuovamente sulla crestina con corda fissa.
16. Attraversamento del pianoro a ovest del Colle e risalita verso il Petit.
Il ritorno avviene lungo lo stesso percorso dell'andata, a meno che non si sia deciso di scendere in Valtournenche.
Dalla croce sommitale si scende lungo il pendio sud (foto 14) raggiungendo il tratto attrezzato (foto 15); superato questo con attenzione ci si riporta leggermente più in basso del Colle Tournalin, e da qui, lasciato il sentiero 24, si affronta la ripida salita verso il Petit Tournalin (foto 16).
Raggiunto il falsopiano in prossimità della vetta ci si riunisce alla discesa dell'itinerario 35 e si procede verso valle.
TRACCIATO GPS
Tracciato GPSL'immagine a sinistra riporta il tracciato della traversata Petit-Grand Tournalin. Va preso come indicazione generale, soprattutto nella discesa sulla nord del Petit in quanto non esistendo sentiero il percorso va scelto passo dopo passo.
Come già per l'itinerario 35 di salita al Petit, anche qui le distanze chilometriche in gioco sono piuttosto ridicole.

Cliccare sull'immagine per scaricare il tracciato per GPS Trackmaker.

NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.

PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico
Il tracciato altimetrico del percorso dal Petit al Grand Tournalin. Il profilo ricalca abbastanza fedelmente quella che è la silhouette di queste montagne viste da est, con il Grand più alto di 163 metri separato dal Petit dalla conca sotto il Colle Tournalin. L'inizio della corda fissa è a quota 3220 circa.
Note meteorologiche:
Valgono le stesse considerazioni fatte per l'itinerario 35, con l'aggravante dell'infido versante nord del Petit, ancora più pericoloso se bagnato, innevato di fresco, ghiacciato o percorso di fretta.
Periodo consigliato:
La zona in cui si snoda il percorso è in buona parte a rischio valanghe; si consiglia la salita quando non c'è più neve (qualche nevaio residuo è accettabile nonchè in alcuni anni quasi inevitabile).
Attrezzatura:
L'attrezzatura minima indispensabile consiste nel solito paio di scarponi con suola ben scolpita. È conveniente avere con sè i ramponi per attraversare eventuali nevai ghiacciati. A portata di mano l'abbigliamento pesante.
Chi pensa di sentirsi più sicuro nel tratto attrezzato se legato dovrà avere almeno imbrago, un cordino e un moschettone.
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Commenti già inseriti (2):
2. Pablo 30/06/2010, 11.47.47
Utente registrato

Età: 48 anni

Valutazione:
Due (o tre) anni fa ho fatto questa gita con un mio amico, ma con due varianti:
1) siamo arrivati al col di Nana via Mandriou-colle Vascoccia....
2) abbiamo fatto la cresta tra il Petit ed il Gran Tournalin.
Detta cresta non è particolarmente complicata - a parte un solo passaggio di disarrampicata/arrampicata aggirabile con attenzione - è ben tracciata dagli ometti e ti permette di arrivare subito al colle Tournalin accorciando un poco la strada (anche in termini di tempo di percorrenza).
in ogni caso gita molto bella che regala soddisfazioni (compresa birra a Mandriou come ricompensa finale!!!)
1. Lau65 18/09/2008, 09.08.00
Utente registrato
Età: 59 anni

Valutazione:
Lo scorso anno eravamo riusciti ad arrivare al petit tournalin poi, causa neve dura (ci volevano i ramponi per fare qualche metro di nevaio) abbiamo dovuto rinunciare all'attraversata che portava al Grande. Rinominato "THE BIG T". Quest'anno, muniti di ramponi nella zaino (che alla fine non serviranno) siamo riusciti a raggiungere questa imponente vetta. Beh The big T è proprio una montagna maestosa. Anche se la vera cima è 9 m. più alta e copre un po' la visuale verso il Rosa la soddisfazione di aver raggiunto la vetta è stata immensa. La camminata, per chi non prende la jeep fino al rifugio, è molto lunga, la consiglio a chi è già allenato. Arrivati al col di nana e dopo aver passato la pietraia è impossibile non incontrare stambecchi. Quest'anno abbiamo avuto la fortuna di incrociare anche femmine con cuccioli. Buona gita!
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