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A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.
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PALLENC - ALPE LA VARDA - ST.-JACQUES

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Tratto 1: Pallenc m. 1707 - Alpe La Varda - Vallone di Nana.

Sentiero: non numerato
Tempo di percorrenza: 90 - 120 minuti.
Difficoltà: nessuna vera difficoltà; guardate dove mettete i piedi e fate molta attenzione nel tratto con pericolo di frane.

È possibile seguire questo percorso tenendo come punti di partenza e di arrivo Champoluc, senza avere la necessità di un mezzo di trasporto all'arrivo.
Pallenc è una frazione del comune di Ayas posta sulla strada tra Champoluc e Antagnod; si tratta in effetti di un gruppo di poche case.
Salendo da Champoluc, dopo il ristorante "Le Sabot" svoltate a destra, su un sentiero non numerato, che costeggia alcune costruzioni, per poi proseguire, sempre in salita, nel bosco sovrastante. Il tratto è caratterizzato da punti con una discreta pendenza (una parte di questo sentiero, delimitata da muretti di pietra, è chiamata "tcharfioù", cioè "camino"). Raggiunta una quota di poco inferiore ai 2000 metri si stabilizza, facendosi quasi pianeggiante nell'insieme, ma caratterizzato da un continuo leggero saliscendi.
Il percorso costeggia poi una radura chiamata "Pra Dyéndret" in cui è possibile eventualmente fermarsi, riposarsi, bere e mangiare, avendo l'accortezza di portar via i rifiuti, ovviamente, e raggiunge infine l'alpe La Varda (m. 1964).
Si tratta di un alpeggio intermedio, e non viene utilizzato nel periodo che va approssimativamente da inizio Luglio a fine Agosto o oltre. Se non vi va di attraversare una mandria di mucche con i cani da pastore, questo è il momento adatto, essendo gli animali trasferiti in un altro alpeggio più in alto.
Qui è possibile fare rifornimento di acqua, se necessario.
Nei pressi dell'alpeggio si trovano alcuni ruderi di un ricovero per viandanti del '400.
Proseguendo lungo il sentiero si raggiunge un bivio; le due strade si riuniscono poco più avanti, ma mentre quella di sinistra continua nel bosco quella di destra attraversa un piccolo pascolo, che presumo utilizzato dalle mucche dell'alpe.
Poco oltre si incontra l'unico punto critico del percorso.
L'alluvione dell'Ottobre 2000 ha lasciato profondi segni in tutta la Valle d'Aosta; sebbene molte valli siano state colpite molto più duramente della Val d'Ayas, anche qui numerose frane hanno sconvolto il paesaggio. In questo tratto, infatti, è segnalato pericolo di frane anche per i pedoni, quindi NON ATTRAVERSATE LA ZONA DURANTE UN TEMPORALE E SE IL TERRENO È MOLTO BAGNATO. Fate silenzio e uscite dal tratto pericoloso (un centinaio di metri, forse meno) più in fretta possibile.
Il sentiero sta per finire: stiamo infatti per arrivare alla strada sterrata che conduce da St.-Jacques al rifugio Grand Tournalin. Se vi interessa potete proseguire verso il rifugio (ancora 60-90' di cammino, l'intero percorso per il rifugio è descritto qui).
Tratto 2: Vallone di Nana - St.-Jacques.

Sentiero: 1, 4, 4a.
Tempo di percorrenza: 30 - 50 minuti.
Difficoltà: nessuna vera difficoltà; guardate dove mettete i piedi.

Una volta raggiunta l'intersezione con la strada sterrata, è sufficiente seguire quest'ultima. Ai bivi scegliete la strada che scende. Il percorso non presenta nessuna difficoltà; dopo diversi tornanti (è possibile anche "tagliarli") si arriva sulla strada asfaltata, laddove inizia il divieto di transito per i non autorizzati. Continuando a scendere si raggiunge infine l'abitato di St.-Jacques.
TRACCIATO GPS
Tracciato GPS La visione d'insieme del tracciato satellitare del percorso permette di seguire il sentiero anche rispetto ai punti più noti di fondovalle.
È evidenziato il punto in cui è segnatato il pericolo di frane, quasi all'altezza di Frachey.
Per comodità, sono visibili anche le intersezioni con altri sentieri: il primo, parallelo a quello qui descritto ma più alto, è quello che costeggia il Ru Cortot; l'altro, invece, proviene dal Lago Lechien.

Cliccare sull'immagine a sinistra per scaricare il tracciato GPS per il programma GPS TrackMaker.

NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.

Note meteorologiche:
Nessuna particolare annotazione da fare; l'ultimo tratto del percorso comincia a essere vicino al fondo della valle, dove ci sono le cime più elevate, e pertanto è più sensibile della prima parte agli annuvolamenti, anche quelli locali pomeridiani. Ovviamente, se venite sorpresi da un temporale, evitate accuratamente di ripararvi sotto agli alberi, e soprattutto allontanatevi al più presto dalla zona con pericolo di frane.
Periodo consigliato:
È possibile effettuare questa passeggiata per buona parte dell'anno, indicativamente da metà Aprile, ammesso che non ci sia troppa neve, a ottobre e oltre, in anni buoni. Il periodo migliore va comunque da inizio Luglio a fine Agosto, quando l'alpe La Varda non è utilizzata, e quindi non si corre il rischio di trovarsi in mezzo a una mandria di mucche (se di rischio si può parlare).
Attrezzatura:
È sufficiente essere equipaggiati con un paio di scarpe o scarponi da montagna. Portatevi qualcosa di nutriente per il pranzo, e non dimenticate qualche quadretto di cioccolato. Mettete nello zaino un K-Way o una mantella impermeabile, non si sa mai.
Incontri:
Per quanto riguarda la gente, la zona non è frequentatissima nemmeno durante la stagione estiva, eccetto l'ultimo tratto, che essendo in comune al percorso per il Rifugio Grand Tournalin è piuttosto affollata. Il sentiero è quasi tutto nel bosco, quindi non sarà impossibile avvistare qualche scoiattolo; all'inizio della discesa, nella parte bassa del Vallone di Nana, non è infrequente l'incontro, anche se non troppo ravvicinato, con la marmotta.
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