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ALPE MUNI - BECCA TORCHÈ

EE
La Becca Torchè è una nota cima di 3016 m. di elevazione compresa tra le basse valli di Ayas e del Lys; fa parte del gruppo delle Dame di Challand insieme a Becca di Vlou, Becca Mortens e M. Voghel, compreso tra i Valloni di Chasten e Dondeuil sul lato di Challand e di Stolen e S. Grato sul lato di Issime.
La Torchè è caratterizzata da un profilo aguzzo se osservata da est o da ovest, dovuto soprattutto alla sua famosa parete nord su cui si snodano importanti vie facenti parte della storia dell'alpinismo; è tuttavia dotata di un sentiero di accesso escursionistico (EE) con diversi punti di attacco: la salita dal Colle Dondeuil è descritta nell'itinerario 39, mentre questa pagina contempla il percorso dall'Alpe Muni nel Vallone di S. Grato, raggiungibile da Issime seguendo l'itinerario 60, e rappresenta pertanto la via normale da Issime.
Considerando anche il percorso di avvicinamento da S. Grato il dislivello totale è di circa 1600 m. senza punti di appoggio intermedi; questo, insieme a qualche piccola difficoltà nella parte alta, fa sì che l'itinerario sia consigliabile per lo più ad escursionisti esperti e ben allenati.
Si tratta comunque della cima più frequentata del gruppo; la Becca di Vlou e il M. Voghel (itinerario alpinistico 7) hanno accessi solo alpinistici, e la Becca Mortens (itinerario 37) viene scarsamente considerata.
Salita: Alpe Muni m. 2021 - Becca Torchè m. 3016 EE

Sentiero: 1C.
Tempo di percorrenza: 3h - 3h30'.
Difficoltà: sentiero a volte incerto, passaggi su rocce e pietraie, tratti molto ripidi.

1. Attraversamento del prato alle spalle di Muni verso l'Alpe Stein.
2. L'Alpe Stein viene sfiorata lasciandola a sinistra.
3. Dopo l'Alpe Stein si piega a destra seguendo gli ometti di pietre.
4. Si segue la sequenza di ometti tra bassa vegetazione e rocce.
5. Dopo il breve traverso si sale più ripidi.
6. Per superare la parete si risale un canalone con sentiero a tornantini.
7. Usciti dal canale si effettua un breve traverso a sinistra.
8. Si passa a sinistra dell'Alpe Vlou Superiore.
9. Dopo Vlou Superiore si sale più ripidi.
10. Si piega a sinistra verso il tratto con muretto a secco indicato dalla freccia.
11. Prima di raggiungere il muretto si costeggia la base di una placconata.
12. Il sentiero sul muretto a secco.
13. Dopo il muretto si sale verso destra tra le rocce a fianco di una placca.
14. Tornantini su erba tra i massi.
15. Si costeggiano le rocce lungo la cresta rimanendo sul prato.
16. Raggiungimento di un colletto sulla cresta, segnalato da un ometto di pietre.
17. Inizio della salita in cresta.
18. Salita sulle roccette di cresta.
19. Una placca viene aggirata a sinistra.
20. Salita verso la cima su erba o roccette.
21. Ultimi metri di salita.
22. Arrivo in vetta.

Raggiunta l'Alpe Muni con l'itinerario 60 si supera l'alpeggio passando a sinistra della cappelletta, nei pressi della quale sono presenti delle indicazioni.
Anzichè dirigersi verso il Colle Dondeuil, si piega a destra puntando verso l'Alpe Stein (foto 1) attraverso il prato alle spalle dell'alpeggio. La debole traccia a terra potrebbe essere nascosta soprattutto con erba alta; in mezzo al prato, su una roccia, è dipinta una freccia gialla che da lontano potrebbe essere poco visibile con un segnavia 1C. Si faccia attenzione anche ad un ruscelletto che attraversa il pascolo e che potrebbe essere allo stesso modo nascosto.
Giunti di fronte all'Alpe Stein (foto 2) la si lascia sulla sinitra curvando leggermente a destra senza salire troppo e cercando una serie ometti di pietre (foto 3) - a volte difficili da individuare - che porta per prima cosa ad effettuare un breve traverso in leggera salita. La traccia a terra è poco marcata; si procede su terreno disagevole tra massi e arbusti (foto 4 ) in direzione della parete di fronte.
Raggiunta la base della parete, apparentemente insormontabile, il sentiero si impenna verso l'alto (foto 5) risalendo un ripido canalone (foto 6) con una sequenza di tornantini tra rododendri e ginepri; la traccia a terra è a tratti debole. Sulle rocce lungo i fianchi del canale si incontrano ancora frecce gialle e segnavia 1C.
Una volta superato il livello della bastionata e usciti dal canale la pendenza si riduce momentaneamente, e si effettua un traverso a sinistra (foto 7) a cui seguono alcuni tornantini; il sentiero diventa temporaneamente più marcato.

Nota: per salire al M. Voghel da S. Grato ci si stacca dal sentiero 1C in questa zona deviando a destra.
Si raggiunge l'Alpe Vlou Superiore (m. 2368) aggirandola a sinistra (foto 8) e salendo dove indicato da frecce e ometti di pietre, costeggiando un rivolo d'acqua a sinistra e un gruppo di grandi rocce a destra (foto 9).
Si guadagna ancora quota con alcuni tornanti per poi piegare a sinistra verso un tratto di sentiero sorretto da un muretto a secco, già visibile ad una certa distanza (foto 10). Prima di raggiungerlo ci si porta alla base di una placca rocciosa (foto 11) e la si costeggia continuando poi il traverso fino al muretto (foto 12), che si presenta in realtà in condizioni non buone (~ m. 2570).
Nota: in questo tratto si raccoglie la traccia, pressochè invisibile, proveniente dal Colle Dondeuil (escursione 39).
Superato il muretto si curva a destra, risalendo prima tra le rocce sul fianco sinistro di una placconata (foto 13) e poi con tornantini su erba. La traccia a terra ormai non esiste più, si procede seguendo gli ometti di pietre e le frecce dipinte (foto 14). La croce di vetta della Becca Torchè è ormai ben visibile di fronte.
Ormai giunti quasi alla quota della cresta, se ne costeggiano le rocce a breve distanza (foto 15) per poi salire ad un colletto - indicato da un ometto (foto 16) - sulla cresta stessa, oltre il quale c'è una piccola conca detritica (~ m. 2815). Da questo punto si procederà seguendo la cresta (foto 17).
La salita procede quindi per lo più su roccette (foto 18), aggirando a sinistra una placca (foto 19) e procedendo poi in direzione della cima su un'alternanza di erba con deboli tracce e roccette (foto 20), con pendenza generalmente piuttosto pronunciata ma senza esposizione (foto 21).
Un'ultima placchetta (foto 22), preceduta da una conca erbosa dove è eventualmente possibile trovare riparo dal vento, porta alla croce di vetta.

23. La vicina Becca di Vlou (m. 3032) vista dalla Becca Torchè.
Ovviamente vastissimo e aperto in tutte le direzioni il panorama di cui si può godere dalla vetta. Appaiono centinaia di cime, dalle vicine Becca di Vlou (foto 23) a est e Becca Mortens a ovest a praticamente tutto il territorio della Valle d'Aosta fino al Biellese, al Canavese e alla pianura, spesso nascosta dalla foschia.
Discesa: Becca Torchè m. 3016 - Alpe Muni m. 2021 EE

Sentiero: 1C.
Tempo di percorrenza: 2h30' -3h.
Difficoltà:sentiero a volte incerto, passaggi su rocce e pietraie, tratti molto ripidi.

24. Inizio della discesa dalla Torchè.
25. Un ometto di pietre lungo la cresta.
26. Aggiramento a ovest di una placca.
27. Discesa all'avvallamento presso la conca detritica, dove si lascia la cresta.
28. Abbandonata la cresta si scende in diagonale su prato.
29. Superata l'Alpe Vlou Superiore si raggiunge lo sbocco del canalone giŕ percorso in salita.
30. Discesa nel canale verso i pascoli di Muni.
31. Arrivo all'Alpe Stein.
32. Ritorno a Muni.

La discesa avviene generalmente per la stessa via di salita.
Si lascia dunque la cima (foto 24) scendendo ripidi lungo la cresta sud, tra erba e sassi, con qualche piccolo salto di roccia, seguendo anche la sequenza di ometti (foto 25).
Perdendo velocemente quota si costeggia una placca di roccia, aggirandola a destra (foto 26), raggiungendo così un avvallamento nella cresta a destra del quale c'è una piccola conca detritica (foto 27); qui si abbandona la via di cresta scendendo verso sinistra; si procede per un breve tratto paralleli alla cresta per poi allontanarsene e scendere per prati (foto 28). La traccia a terra è spesso poco evidente e si procede aiutandosi con gli ormai consueti ometti di pietre.
Si descrivono alcuni tornantini per poi scendere verso sinistra (attenzione a non proseguire dritti, sulla debole traccia che porterebbe al Colle Dondeuil) a costeggiare una placca di roccia lasciandola a sinistra; questa precede una curva a sinistra che immette nel breve traverso che comprende il muretto a secco già notato durante la salita.
Dopo il muretto a secco si prosegue nel traverso fino a lambire la base di una placca rocciosa, da cui ci si stacca per scendere lungo un rivolo d'acqua, a fianco di grandi massi, superati i quali si punta alle costruzioni dell'Alpe Vlou Superiore, passando alla sua destra.
Si scende ora in diagonale al di sopra di una bastionata rocciosa fino ad incontrare il punto terminale del canalone già affrontato nella prima parte di salita dopo Stein (foto 29); si imbocca dunque il ripido sentiero che scende a tornantini tra gli arbusti nel canale (foto 30). Di fronte, alla base del canale, è già visibile il prato alle spalle dell'Alpe Muni.
Guadagnato il fondo del canale si traversa in discesa e poi quasi in orizzontale - seguendo gli ometti - verso le evidenti rocce che nascondono parzialmente l'Alpe Stein (foto 31), raggiunta la quale si è ormai sul pascolo di Muni.
Non rimane che attraversarlo su traccia a terra poco visibile o del tutto inesistente, facendo sempre attenzione al ruscello, per riportarsi all'Alpe Muni (foto 32).
Il ritorno a S. Grato e da lì alla strada sottostante avverrà poi seguendo la discesa dell'itinerario 60.

CARTINA
Cartina
La cartina del Vallone di Scheity/S. Grato con il sentiero 1C tra Muni e la Beca Torchè evidenziato.
L'immagine comprende tutti i principali sentieri, gli alpeggi, i centri abitati, le vie di comunicazione, le aree boschive, gli elementi idrografici e orografici e le isoipse a 20 m.

Cliccare sull'immagine per scaricare una dettagliata cartina vettoriale in formato PDF e il tracciato GPS per GPS Trackmaker, per Google Earth e in formato GPX.

PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico
Il profilo altimetrico della salita dall'Alpe Muni alla Becca Torchè via Alpe Vlou Superiore.
La partenza piatta da Muni corrisponde all'attraversamento del pascolo in direzione dell'Alpe Stein; qui si comincia a salire leggermente con un piccolo avvallamento. Poi la salita ricomincia più decisa (risalita del canale) per ridursi leggermente e rimanere pressochè costante fino a poco prima dell'arrivo in cresta, dopo il quale si sale più ripidi fino alla cima.
Note meteorologiche:
Essendo i primi 3000 ad affacciarsi sulla pianura, le Becche di Vlou e Torchè sono particolarmente sensibili al vento umido da sud, che provoca facilmente annuvolamenti non solo localizzati in zona. Per ottenere il meglio da questa inevitabilmente lunga salita si consiglia dunque di scegliere una giornata molto stabile e secca e con vento da nord.
Periodo consigliato:
L'itinerario è consigliato in assenza di neve, generalmente da fine giugno a ottobre. Autunni senza neve, tuttavia, rendono raggiungibile la Torchè anche a stagione avanzata, tenendo conto però delle ridotte ore di luce.
Attrezzatura:
L'itinerario non richiede attrezzatura tecnica particolare. Sono sufficienti scarponcini con buona tenuta, abbigliamento da media montagna adatto alla stagione, acqua e cibo per la giornata.
Frequentazione:
Nonostante la lunghezza dell'itinerario, la Torchè è una cima conosciuta e relativamente frequentata.
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