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LAC GELÈ - M. IVERTA - P.TA MEDZOVE - M. BEL PLAT

EE
Una volta raggiunto il Lac Gelè seguendo il percorso descritto nell'itinerario 62 è possibile proseguire il cammino verso le vette che lo circondano tra cui il M. Iverta, l'imponente cima di 2939 m. che sovrasta il lago. Questa salita può costituire un interessante anello che tocca anche il Lago di Raye Chevrere, m. 2837.
Oltre all'Iverta vengono qui di seguito descritte anche le veloci salite alla facile Punta Medzove, m. 2845, attraversata dal sentiero che conduce al Gran Lago, e al meno noto M. Bel Plat (Belpla su alcune carte), m. 2829, caratterizzato da una cresta rocciosa moderatamente aerea.
Il percorso si snoda all'interno del Parco del M. Avic fino al suo confine occidentale. L'area è, eccezion fatta per i sentieri e il casotto del Parco al Lac Gelè, un ambiente di media montagna assolutamente integro, popolato per lo più da camosci e costellato da numerosi laghi. Dalle vette, pur non essendo le più alte della zona, si può abbracciare un panorama eccezionale su buona parte della Valle d'Aosta, dal Bianco al Rosa.
L'intero itinerario qui descritto, unitamente al percorso di avvicinamento da Veulla, è caratterizzato da forte dislivello (circa 1900 m.) ed è consigliato ad escursionisti esperti con un buon grado di familiarità con terreni detritici, sentieri poco evidenti (radi segnavia e ometti di pietre), rocce, esposizione.
Tratto 1: Lac Gelè m. 2595 - M. Iverta m. 2939 EE

Sentiero: 6A.
Tempo di percorrenza: 60' - 90'.
Difficoltà: tracce di sentiero, terreno detritico.

1. Le indicazioni al Lac Gelè: si segue il sentiero 6A.
2. La traccia a terra è poco evidente ma si seguono le frecce gialle.
3. Si lascia a destra il casotto del parco.
4. Si seguono i segni gialli sulle rocce.
5. Un leggero saliscendi per aggirare alcune rocce.
6. Salita su erba verso il colle.
7. Arrivo al valico secondario verso la Val Clavalité.
8. Il pendio nord dell'Iverta e una possibile via di salita.
9. Salita nel canalino che precede il Lago di Raye Chevrere.
10. Il Lago di Raye Chevrere viene lasciato a destra.
11. Salita dal piano del lago al dosso sovrastante.
12. Preferendo la roccia ai detriti si può risalire la placconata.
13. Dal dosso, superamento dell'ultimo gradino prima della calotta sommitale.
14. Il punto più ripido dopo il dosso.
15. Arrivo in vetta all'Iverta.
Il M. Iverta può essere raggiunto sia dal pendio sud che da quello nord; la via qui descritta risale quello settentrionale che tocca il Colle di Raye Chevrere e l'omonimo lago.
Raggiunto il Lac Gelè si prosegue seguendo le indicazioni per il Colle di Raye Chevrere (sentiero 6A). Nei pressi della sponda settentrionale del lago sono presenti alcuni cartelli fissati sulle rocce (foto 1).
Si guadagna dunque qualche metro seguendo le frecce gialle dipinte (foto 2) e lasciando poi a destra il casotto del Parco (foto 3). Si effettua un traverso in direzione nord-ovest tra le rocce, individuando i segnavia 6A, gli ometti di pietre e i segni gialli che identificano il sentiero (la traccia a terra è per lo più non chiaramente visibile) (foto 4). Si punta direttamente verso il Colle di Raye Chevrere sempre su terreno detritico perdendo momentaneamente alcuni metri di quota per aggirare una placconata rocciosa (foto 5). Poi si risale su erba (foto 6) seguendo inizialmente gli ometti e puntando poi a sinistra del Colle di Raye Chevrere verso un colletto secondario più basso di pochi metri ma più vicino all'Iverta. Si attraversa un piccolo pianoro (foto 7) fino al valico, che si affaccia sulla Val Clavalité.
Si piega ora a sinistra risalendo il pendio nord dell'Iverta (foto 8). Questo si presenta per lo più coperto di detriti con qualche roccia affiorante; si seguono vaghe tracce tra le rocce rimanendo a destra (ovest) della cresta - una semplice e intuitiva linea di salita è in un canalino delimitato a sinistra da placche (foto 9) - fino a raggiungere il Lago di Raye Chevrere (foto 10).
Si costeggia il lago per alcune decine di metri lasciandolo a destra e, senza veri passaggi obbligati, si ricomincia a salire mantenendosi paralleli alla cresta (foto 11), puntando idealmente al primo dosso. Sempre nella foto 11 è visibile una possibile via di salita sui detriti; preferendo la roccia (foto 12), si può invece restare leggermente più a sinistra e portarsi più direttamente in cresta fino al dosso (foto 13).
Più in alto, prima di raggiungere la calotta sommitale, si supera un punto più ripido (foto 14) che, a seconda del passaggio scelto, potrebbe richiedere l'uso delle mani.
Oltrepassato questo tratto ci si trova ormai in vista della vetta (foto 15), che viene raggiunta in breve.

16. Il Cervino, il Rosa e il vicino Avic dalla vetta dell'Iverta.
Il panorama dalla vetta dell'Iverta è estremamente ampio; spicca tutta la dorsale di confine dal Bianco al Rosa, inclusi Grand Combin, Velan, Dent d'Hérens, Cervino e alcune cime in territorio elvetico tra cui la Dent Blanche. A nord spicca l'Avic, mentre a est si stende il Vallone di Champdepraz oltre il quale si riconoscono molte delle vette della Val d'Ayas.
Lo sguardo spazia poi su quasi tutto il territorio del Parco dell'Avic, coperto solo in parte della sagome dell'Invers du Lac Gelé, del M. Glacier e del M: Delà. A ovest si riconoscono, più lontane, le vette della Tersiva e della Grivola.
Volendo concludere qui l'escursione è possibile tornare al Lac Gelè scendendo lungo la stessa via di salita, oppure percorrere un anello scendendo al Lac des Heures e da lì procedere verso il Lac Gelè (tratto 2 fino alla foto 20 + tratto 3 dalla foto 36). Di seguito viene descritta la salita alla vicina Punta Medzove e al Bel Plat.
Tratto 2: M. Iverta m. 2939 - Punta Medzove m. 2845 EE

Sentiero: 6A, poi 6.
Tempo di percorrenza: 35' - 45'.
Difficoltà: pendio ripido e friabile senza tracce.

17. Discesa dall'Iverta verso il Lac des Heures e la Medzove.
18. In discesa dall'Iverta non si trovano passaggi obbligati.
19. La conca del Lac des Heures e la risalita verso la Medzove.
20. Bivio 6A/6. Per la Medzove si sale a destra, per scendere direttamente al Lac Gelè si prosegue a sinistra.
21. La salita verso la cresta nord della Medzove è evidenziata da numerosi ometti.
22. Salita in cresta verso la vetta della Medzove. Le rocce affioranti a metà cresta vengono aggirate a sinsitra.
23. Aggiramento a sinistra delle rocce in cresta.
24. Arrivo sulla vetta della Punta Medzove.
Scegliendo di proseguire verso la Punta Medzove è necessario scendere lungo il versante sud dell'Iverta verso il sottostante Lac des Heures (foto 17). Il pendio è per lo più ricoperto di detriti, con chiazze d'erba e aree di terra. Sono stati costruiti alcuni ometti di pietre e si possono trovare incerte tracce di passaggio, ma non esiste un percorso obbligato (foto 18). Il tracciato GPS allegato mostra quindi una via sicuramente percorribile, non necessariamente la migliore.
Raggiunta la quota del lago (10-15' dalla vetta dell'Iverta) lo si lascia a sinistra (foto 19) identificando un bivio (foto 20 ). Il ramo 6 a sinistra scende verso il Lac Gelè (verrà percorso al ritorno ma si può seguire da subito volendo accorciare l'itinerario), mentre per la Punta Medzove si prosegue sul sentiero a destra (sempre numerato 6), lasciandosi alle spalle il lago e ricominciando a salire seguendo l'evidente traccia con numerosi ometti (foto 21).
Raggiunta la cresta la si percorre in salita (foto 22) aggirando a sinistra alcune rocce affioranti (foto 23) e raggiungendo in breve la vetta (foto 24).
La Punta Medzove è attraversata dal sentiero 6 che unisce il Lac Gelè con il Gran Lago e ne rappresenta il punto più alto.

25. Il Gran Lago, il Lago Leità e il M. Glacier visti dalla Punta Medzove.
Anche qui si può decidere se tornare indietro verso il Lac Gelè (tornando fino al bivio nei pressi del Lac des Heures e proseguendo poi sul sentiero 6 come descritto nel tratto 3 di questo itinerario) o continuare ancora verso la vicina cima del Bel Plat/Belpla (tratto 2b).
In alternativa (non descritta) si può effettuare la bella traversata al Gran Lago, già visibile a sud della Medzove (foto 25), e portarsi nella zona del Rifugio Barbustel.
Tratto 2b: Punta Medzove m. 2845 - M. Bel Plat m. 2829 - Punta Medzove m. 2845 EE

Sentiero: 6, poi non segnato.
Tempo di percorrenza: 40' - 60' (A+R).
Difficoltà: cresta rocciosa parzialmente esposta.

26. Partenza verso sud dalla Medzove.
27. Discesa dalla Medzove. Il sentiero 6 (in blu) scende al Gran Lago, mentre per il Bel Plat si sale sulla traccia in rosso.
28. Il colletto tra la Medzove e il Bel Plat e la successiva risalita.
29. Salita al Bel Plat.
30. Crestina finale e vetta del Bel Plat.
31. Ritorno sulla cresta del Bel Plat. Sullo sfondo a sinistra si riconosce la Tersiva.
32. Discesa dal Bel Plat e risalita alla Medzove.
33. Il sentiero 6 che sale alla Medzove da sud.
34. Ritorno in vetta alla Medzove
La traversata dalla Punta Medzove al M. Bel Plat non è un tratto obbligato di questo itinerario ad anello, di cui rappresenta pertanto una divagazione.
Si lascia la Medzove in direzione sud aggirando a sinistra alcune rocce (foto 26) con qualche passaggio in leggera esposizione e si scende poi mantenendosi sull'evidente sentiero 6 (foto 27) che si porta velocemente al colletto che separa la Medzove e il Bel Plat (foto 28).
Qui si lascia il sentiero e si inizia la risalita sulla cresta ovest del Bel Plat, anche questa detritica e senza sentiero ma di facile percorribilità (foto 29) fino al primo dosso, su cui un breve tratto pianeggiante interrompe momentaneamente la salita.
Raggiunta quasi la quota della vetta la cresta si fa più aerea e rocciosa, con punti moderatamente esposti che richiedono familiarità con la roccia. Il punto più alto della Bel Plat è la prima gobba (foto 30), ma volendo è comunque possibile proseguire sulla cresta per altre decine di metri con piccole difficoltà tecniche e parzialmente in esposizione. Eventualmente si può rimanere alcuni metri al di sotto del filo di cresta sul lato sud.
Il ritorno avviene lungo la stessa via; si ripercorre la cresta del Bel Plat (foto 31) fino a raggiungere il pendio ovest (foto 32); si scende dunque fino al colletto sottostante (foto 33) dove si intercetta il sentiero 6 che risale alla Medzove (foto 33), scartando naturalmente quello che scende a sinistra verso il Gran Lago. Rimanendo in cresta ci si riporta in vetta (foto 35).
Tratto 3: Punta Medzove m. 2845 - Lac Gelè m. 2595 E

Sentiero: 6.
Tempo di percorrenza: 35' - 45'.
Difficoltà: un tratto di discesa tra le rocce.

35. Discesa dalla Medzove verso nord. La traccia blu riporterebbe all'Iverta, per il Lac Gelè si segue il sentiero 6.
36. Bivio 6/6A. Il 6A a sinistra riporterebbe all'Iverta. Si notano numerosi segnavia e ometti.
37. Prima di scendere verso il Lac Gelè il sentiero 6, costeggiando una fila di sassi, attraversa un altopiano.
38. Inizio della discesa verso il Lac Gelè, qui all'ombra dell'Iverta.
39. Verso il Lac Gelè.
40. Lungo la sponda est del Lac Gelè.
41. Saliscendi con gradinata.
42. Ritorno alla segnaletica di inizio percorso.
Il ritorno al Lac Gelè avviene ora mantenendosi sul sentiero 6.
Si lascia la Punta Medzove seguendo la cresta nord già percorsa in salita (foto 35), lasciandola dopo circa 200 m. per raggiungere il sotostante bivio 6/6A nei pressi del Lac des Heures (foto 36).
Qui si scarta il ramo 6A (che riporterebbe all'Iverta) e si piega a destra sul 6, che attraversa un bel pianoro seguendo una fila di sassi che lo rende ancora più evidente (foto 37).
Alla fine del pianoro, tra i pendii dell'Iverta e dell'Invers du Lac Gelè, il sentiero inizia la sua discesa verso il lago (foto 38). Data la natura del terreno, a grossi blocchi rocciosi, alcuni punti necessitano di un po' di attenzione per trovare i segnavia gialli che identificano il sentiero (foto 39). Essendo una zona poco soleggiata è anche possibile trovare nevai residui per tutta l'estate.
Raggiunta la quota del lago (foto 40) se ne costeggia la riva est con qualche saliscendi in parte facilitati da gradini (foto 41) riportandosi così al punto di partenza di quest'itinerario (foto 42), dove si riprende la strada verso valle descritta nel ritorno dell'itinerario 62.
CARTINA
La cartina del percorso dal Lac Gelè alle vette di M. Iverta, P.ta Medzove e M. Bel Plat e ritorno ad anello. L'itinerario è descritto in senso antiorario.
L'immagine comprende tutti i principali sentieri della zona, gli elementi idrografici, i confini del parco e le isoipse a 20 m.
Cliccare sull'immagine per scaricare una dettagliata cartina vettoriale in formato PDF e il tracciato GPS per GPS Trackmaker, per Google Earth e in formato GPX.
PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico
Il profilo altimetrico dell'intero percorso descritto in questa pagina.
Dal punto di partenza - il gruppo di indicazioni nei pressi della sponda nord del Lac Gelè - ci si porta con qualche saliscendi verso una salita più decisa e quasi costante, che porta alla vetta dell'Iverta via Lago di Raye Chevrere.
La discesa dall'Iverta lungo il pendio sud è decisamente ripida fino al Lac des Heures; qui la pendenza si inverte e si ricomincia a salire fino alla Punta Medzove. Il tratto fino al Bel Plat vede poi una discesa seguita da una risalita; il punto identificato qui come "Bel Plat / Belpla" è in realtà in fondo alla parte più alta della cresta (vedi cartina allegata) mentre il punto più elevato è evidentemente poco prima. Il ritorno alla Medzove è pressochè speculare.
La discesa dalla Medzove al punto di partenza è l'inverso della salita dell'andata fino al bivio nei pressi del Lac des Heures; qui si percorre l'altopiano in leggera discesa per poi tuffarsi verso il Lac Gelè. Gli ultimi 400 m. circa di sviluppo rappresentano il tratto lungo la sponda est del lago, con qualche piccolo saliscendi.
Note meteorologiche:
L'area può essere interessata dalle condizioni meteorologiche della bassa Valle d'Aosta soprattutto in presenza di vento da sud-est. In caso di instabilità sono da attendersi normali formazioni di cumuli sui rilievi più alti. Data la lunghezza dell'itinerario e l'assenza di ripari si consiglia di scegliere un momento con alta pressione e atmosfera stabile.
Periodo consigliato:
L'intero anello rimane per lo più percorribile da giugno/luglio a settembre/ottobre salvo nevicate consistenti. Nei pressi della sponda sud del Lac Gelè è probabile incontrare nevai e residui di accumulo da valanga (generalmente aggirabili) in qualunque momento. A causa della natura del terreno l'itinerario è da sconsigliare in presenza di neve non perfettamente assestata.
Attrezzatura:
L'itinerario non richiede attrezzatura tecnica particolare. Sono sufficienti scarponcini con buona tenuta anche su roccia e pietraie, abbigliamento da media montagna adatto alla stagione, acqua e cibo per la giornata.
Frequentazione:
Il Vallone di Champdepraz durante la bella stagione è generalmente frequentato, soprattutto fino al Lac Gelè. Parte dell'itinerario si snoda lungo il sentiero 6 che unisce il Gran Lago al Lac Gelè e fa parte di un percorso piuttosto conosciuto. Più improbabile incontrare persone sul Bel Plat.
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