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FEY DESSUS - M. CRABUN

E
La salita al Crabun teoricamente riguarderebbe ben poco la Val d'Ayas: l'intero percorso è infatti in quella di Gressoney, con partenza a Perloz/Fey Dessus, raggiungibile direttamente da Pont St.-Martin via Marine. La cima stessa è molto marginalmente ayassina, essendo posizionata sul costone (di cui fa parte anche il Corno del Lago, escursione 41) che dal Colle Dondeuil va a digradare verso la Valle Centrale.
Il panorama dalla vetta permette però di abbracciare alcune delle cime più importanti della bassa Val d'Ayas, tra cui citiamo le Becche Torchè e Vlou, ma anche la Mortens, il Nery, lo Zerbion, la Becca Chalex, la Testa di Comagna e naturalmente i vicini Corno del Lago e Becco dell'Aquila. In lontananza spuntano il Cervino e il Breithorn Occidentale.
La camminata non presenta alcuna difficoltà tecnica rilevante e viene classificata E nonostante la lunghezza (oltre 16 Km) e il dislivello che comporta, dai 1128 metri di Fey Dessus, dove termina la strada percorribile senza autorizzazioni, ai 2710 della sommità. Il vero sentiero parte da Chichalin, 1385, ed è caratterizzato da una pendenza piuttosto pronunciata per quasi tutto il percorso.
Nei pressi della vetta è posizionato il Bivacco Crabun.
Nota: strada facendo si sfiorano due alpeggi; la cartografia è piuttosto imprecisa riguardo la loro identificazione, pertanto in questa pagina verranno chiamati "Alpe 1", a quota 1989 (si tratta probabilmente dell'Alpe Ibec) e "Alpe 2", a quota 2138.
Salita: Fey Dessus - Pra - M. Crabun EE

Sentiero: strada, poi 1.
Tempo di percorrenza:4 - 5h.
Difficoltà: nessuna fino a Chichalin, poi mulattiera e facile sentiero fino alla cresta. Qualche passaggio su roccette.

1. Strada chiusa al traffico e inizio del cammino a Fey Dessus.
2. Superati i tornanti la strada diventa già visibile fino a Chichalin.
3. Passaggio da Pesse.
4. Pra. In fondo si scorge già Chichalin, dove inizia la mulattiera.
5. A sinistra della strada si trova l'inizio della mulattiera, costeggiata da un corrimano in legno.
6. Il cartello all'inizio della mulattiera.
7. Il vallone di Nantay. Nel cerchio è evidenziata la costruzione in cemento.
8. Alcune rampe con parapetto.
9. L'altopiano terminale. In evidenza un cartello indicante il sentiero per il Crabun.
10. Il cartello della foto precedente e un alpeggio.
11. Un segnavia su roccia.
12. Salita dopo l'altopiano. Ci sono frequentissime indicazioni sulle rocce.
13. L'alpe 1.
14. L'alpe 2.
15. Salita verso la cresta.
16. Raggiungimento della cresta.
17. Risalita lungo la cresta.
18. I bivacchi del Crabun.
19. Aggiramento del costone roccioso vicino ai bivacchi.
20. Arrivo in vetta.
La camminata inizia a Fey Dessus, frazione di Perloz, dove la strada è chiusa al traffico non autorizzato con una sbarra metallica (foto 1) ed evidenti divieti d'accesso.
Procedendo a piedi sulla stessa strada si inizia a salire tra i boschi lungo il fianco della montagna, guadagnando dapprima quota con due lunghi tornanti, e addentrandosi poi nella valle (foto 2) con minore pendenza verso nord-ovest fino all'abitato di Pesse (a ~1,9 Km dalla partenza, foto 3) e successivamente a Pra (~2,8 Km, foto 4). Strada facendo si incontrano cartelli di legno indicanti il cammino per il Crabun.
Nota: a Pesse e Pra si trovano due piante monumentali, indicate da cartelli in legno. Da Pesse inoltre parte il sentiero per il Col Fenêtre.
Si attraversa Pra seguendo sempre la stessa strada; poco dopo si incontrano le costruzioni di Chichalin (a sinistra, staccate dalla strada), dove inizia la mulattiera del Vallone di Nantay (foto 5). Questa, considerata sentiero n. 1 (i segnavia si incontrano poco più avanti), identificata anche da un cartello in legno che riporta il  Crabun a 3 ore di cammino (foto 6) e inizialmente costeggiata da una staccionata in legno, inizia subito a salire in direzione del sovrastante vallone mantenendosi sul versante ovest, la destra orografica del torrente.
Ci si addentra nella valletta - sovrastata dai cavi di acciaio delle teleferiche di servizio degli alpeggi -, si supera una piccola costruzione in cemento (visibile nella foto 7) e successivamente, quando la gola si fa più stretta, si attraversa il torrente con un facile guado dopo una vasca di raccolta anch'essa in cemento, portandosi sul versante opposto della valle. Il sentiero risale poi più ripido con alcuni tornantini protetti da un parapetto (foto 8).
L'alto vallone di Nantay si apre in un vasto altopiano che ospita anche diversi alpeggi (foto 9); da qui in poi la vetta del Crabun rimarrà sempre visibile.
La traccia a terra è sempre piuttosto evidente; ci sono inoltre alcuni cartelli in legno (foto 10), grossi ometti di pietre e frequenti segnavia gialli sulle rocce, visibili anche se piuttosto sbiaditi (foto 11), nonchè, ogni chilometro, ulteriori cartelli che indicano la distanza dal punto di partenza della gara Pont St.-Martin - Crabun. È presente la consueta segnaletica escursionistica che indica le deviazioni verso altre destinazioni in zona.
Si attraversa l'altopiano e si ricomincia a salire verso gli alpeggi superiori, incontrando oltre ad un sentiero ben tracciato moltissime evidenti indicazioni (foto 12) e oltrepassando l'alpe 1 (Ibec?) (foto 13) a quota 1989. Si lascia a sinistra l'alpe 2 (2138) e si attraversa il retrostante pianoro, iniziando poi a risalire verso la cresta est del Crabun (foto 15) e raggiungendola nei pressi di uno sperone roccioso (foto 16).

La cresta, che a sud è caratterizzata dal versante erboso appena tagliato in diagonale, a nord precipita sulla conca dei Piccoli Laghi. Interessantissimo il panorama sul Corno del Lago e le Becche Torchè e Vlou.
Una volta in cresta la si percorre verso ovest, risalendo in direzione della cima del Crabun tra erba, qualche roccetta e alcuni ometti di pietra. La pendenza è piuttosto pronunciata. Si giunge così al piccolo poggio che ospita il bivacco Crabun.
Al bivacco originale, con classica struttura in lamiera dipinta di verde (al contrario di altri simili come il Città di Mariano che sono però rossi o gialli) e risalente al 1989, è stata affiancata nel 1993 una struttura prefabbricata in legno con 12 posti letto disposti su due livelli. Il bivacco metallico non è più munito di letti, e ospita un tavolo, una panca e il necessario per cucinare.
Si scende di qualche metro sul versante sud per superare il costone roccioso a ridosso dei bivacchi (foto 19) o si utilizzano i gradini metallici posti di fianco alla parte in legno del bivacco, e ci si ritrova così sul ripido pendio erboso che termina in vetta (foto 20).

La sommità del Crabun ospita una croce con un Cristo in legno; nel lato sud del basamento della croce è ricavata una nicchia in alluminio contenente il quaderno di vetta.
Il panorama è vastissimo, e in condizioni ideali permette di abbracciare le cime principali della bassa Val d'Ayas e di quella di Gressoney; il Rosa è coperto dalla massa delle Becche Torchè e Vlou, e ne è visibile solo il Breithorn Occidentale, a fianco del Cervino. Innumerevoli le altre cime a tutte le distanze, tra cui l'Avic e il Bianco, e a grande distanza si possono avvistare le prealpi lombarde, il Monviso e addirittura gli Appennini liguri.

Discesa: M. Crabun m. 2710 - Fey Dessus m. 1128.

Sentiero: 1, poi strada.
Tempo di percorrenza: 2h30' - 3h30'.
Difficoltà: come per la salita.

21. Discesa sulla cresta.
22. Il sentiero più avanti abbandona la cresta.
23. Arrivo nella parte terminale del vallone.
24. Discesa sull'altopiano sottostante.
25. Verso la parte intermedia e più ripida del vallone.
26. Il guado sul torrente Nantay.
27. Tratto con moderata pendenza sulla destra del torrente.
28. Riunione con la strada asfaltata a Chichalin.
Per scendere è sufficiente ripercorrere al contrario lo stesso itinerario seguito in salita.
Si lascia la vetta del Crabun sul versante sud, scendendo di alcune decine di metri prima di deviare verso est e riguadagnare il piano dei bivacchi, dove si riprende la via in cresta (foto 21).
Seguendo sempre il sentiero 1 si lascia la cresta (foto 22) e si taglia il pendio sud (foto 23) verso il sottostante altopiano (foto 24) che ospita gli alpeggi, lasciando a destra l'alpe 2 e passando dall'alpe 1.
Si attraversa l'altopiano e ci si riimmette sulla mulattiera che scende nel Vallone di Nantay, prima ripida e a tornanti sulla sinistra (foto 25) e poi, guadato nuovamente il torrente (foto 26), più rettilinea e meno pendente sulla destra (foto 27), fino a riincontrare la strada asfaltata nei pressi di Chichalin (foto 28).
Una volta sulla strada è sufficiente seguirla verso destra e tornare al punto di partenza a Fey Dessus via Pra - Pesse.
TRACCIATO GPS
Tracciato GPSIl tracciato GPS dell'itinerario da Fey Dessus al Crabun.
La strada asfaltata finisce in corrispondenza del waypoint "Bivio Crabun". È evidente il percorso quasi rettilineo lungo la destra orografica del torrente Nantay, e la sequenza di tornantini dopo il guado. Si riconoscono facilmente anche il traverso sul pendio dopo gli alpeggi e il tratto in cresta fino ai bivacchi.

Cliccare sull'immagine per scaricare il tracciato per GPS Trackmaker(.gtm privo di mappe) e il tracciato per Google Earth (.kmz).

NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.
PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico
Il tracciato altimetrico del percorso. Appare chiaro come la prima metà del tragitto permetta un guadagno di quota molto scarso, mentre quasi tutto il dislivello vada affrontato da Pra in poi.
Note meteorologiche:
Tutto l'itinerario è al di fuori del territorio Ayassino; la zona comunque più che dalle condizioni meteo della Valle del Lys è influenzata da quelle della zona di Pont St.-Martin.
Periodo consigliato:
La salita è consigliata in assenza di neve. Una piccola quantità residua può essere accettabile, ma i ripidi pendii del Vallone di Nantay possono risultare pericolosi.
La camminata pertanto può essere affrontata indicativamente da giugno a ottobre; le foto di questa pagina siano state scattate in novembre (salita) e settembre (discesa).
Attrezzatura:
Nessuna attrezzatura particolare è richiesta, se non - come sempre - un paio di scarpe con suola ben scolpita che assicuri la necessaria aderenza, considerando che alcuni tratti di sentiero sono ripidi e le rampe dopo il guado potrebbero essere bagnate.
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